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Il momento dei convertibili

Redazione | 28 Febbraio 2014

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L’inizio del 2014 ha visto un’espansione dei tablet convertibili di nuova generazione, basati su processori Intel Core di quarta generazione […]

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L’inizio del 2014 ha visto un’espansione dei tablet convertibili di nuova generazione, basati su processori Intel Core di quarta generazione e su Windows 8.1. Durante il Consumer Electronics Show, importante fiera dedicata all’elettronica di consumo che si tiene a Las Vegas proprio a inizio gennaio, abbiamo visto diversi nuovi modelli che (si spera) arriveranno sul mercato italiano a breve. Scegliere un tablet convertibile oggi è alquanto difficile per una serie di motivi. Il primo è il fattore di forma: ce ne sono di tanti tipi, con tastiera staccabile, rotante o wireless; inoltre la dimensione del display può variare tra 8 e 13 pollici (e con essa il peso e la maneggevolezza). Non esiste una dimensione o un meccanismo di conversione migliore tra tutti, ognuno ha pregi e difetti. In aggiunta, vi sono moltissimi modelli di vecchia generazione basati ancora su processori Intel Core di terza generazione (Ivy Bridge), al punto che diversi produttori non hanno nemmeno aggiornato i modelli a listino e continuano a vendere i prodotti risalenti a un anno fa o più.

di Pasquale Bruno

ICON_EDICOLAQui giungiamo al primo consiglio: qualunque tablet convertibile vogliate prendere, assicuratevi che abbia un’architettura Intel di quarta generazione. Sono riconoscibili dal fatto che i processori hanno la sigla 4xxxx, per intenderci del tipo Core i5-4200U. Lasciate perdere i pur validi tablet basati su Ivy Bridge ancora in commercio, con processori recanti la sigla 3xxxx.

L’architettura Haswell ha portato vantaggi in termini di efficienza così importanti che sarebbe poco sensato rinunciarvi, specie se si ha intenzione di spendere cifre intorno agli 800 euro. Rispetto a Ivy Bridge, un processore Haswell consuma molto meno, scalda poco, ha una grafica solitamente più veloce, integra numerosi miglioramenti tecnici sotto tanti aspetti.

In questo articolo ci concentreremo proprio sui tablet convertibili basati su piattaforma Intel Core, dunque molto potenti. Hanno in pratica la stessa velocità  di un computer portatile e possono utilizzare potenzialmente qualsiasi tipo di applicativo per Pc desktop o notebook. Sono particolarmente adatti a un utilizzo professionale; il costo può essere impegnativo e raggiungere o superare quello di un buon notebook ultrasottile. La dimensione del display varia di solito tra 11 e 13 pollici. Ai tablet Windows 8 più economici, basati su processori Atom e con display da 8 e 10 pollici, dedicheremo un approfondimento in seguito.

Tante forme, un unico scopo

Un convertibile è sostanzialmente un tablet che permette di essere utilizzato anche come portatile, grazie alla presenza di una tastiera. Tale tastiera può essere di tante fogge: il tipo più semplice funge anche da cover e presenta dei tasti soft touch, senza meccanica. È leggera e sottile e non incide più di tanto sul peso. I prodotti di questo tipo sono quelli che restano più vicini al concetto di tablet. Un esempio è il Microsoft Surface. Ci sono poi le tastiere wireless, senza collegamento fisico al tablet, solitamente di tipo meccanico e dunque con una migliore ergonomia. Hanno una propria batteria ricaricabile via Usb e comunicano tramite Bluetooth.

Le tastiere di questo tipo sono leggermente più spesse e pesanti ma permettono una scrittura più veloce.

Un’altra tipologia di convertibili, che oggi va molto di moda, prevede una tastiera staccabile con aggancio meccanico (o a volte magnetico) che diventa tutt’uno con il tablet e di fatto lo trasforma in un computer portatile. Un esempio classico sono i tablet Asus della serie Transformer. Tali tastiere hanno funzioni evolute come una seconda batteria per prolungare l’autonomia del tablet e porte di espansione aggiuntive come Usb o micro Hdmi. La qualità  dei tasti è spesso vicina a quella di un Ultrabook, quindi sono molto comode, e integrano un classico touchpad. L’uso sulle gambe è spesso possibile, specie se il bilanciamento dei pesi è stato ben progettato. Lo svantaggio è che con la tastiera collegata il peso può diventare superiore a quello di Ultrabook, arrivando a sfiorare i due chili per i modelli da 13″. Bisogna fare attenzione anche al sistema di aggancio con il tablet, che deve essere robusto e privo di giochi.

La terza tipologia di convertibili prevede una tastiera fissa, permanentemente collegata al tablet. Ci troviamo all’estremo opposto della categoria: i questo caso siamo ben più vicini al mondo dei notebook piuttosto che a quello dei tablet. La scheda madre risiede nella tastiera; il display può essere ripiegato in vari modi, tramite un giunto centrale, tramite dei meccanismi a scorrimento o tramite delle cerniere rotanti a 360 gradi. La potenza e le funzionalità  sono esattamente quelle di Ultrabook; lo svantaggio è un oggetto molto pesante da usare in modalità  tablet, considerando anche che i prodotti di questo tipo hanno spesso schermi da 13 pollici. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 276