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Fotocamere hi-end

Redazione | 4 Giugno 2015

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La possibilità  di coniugare un’elevata qualità  con dimensioni ridotte è il sogno indiscusso dei fotografi. Infatti uno dei limiti più […]

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La possibilità  di coniugare un’elevata qualità  con dimensioni ridotte è il sogno indiscusso dei fotografi. Infatti uno dei limiti più grandi di un corredo fotografico è proprio il peso e l’ingombro che può raggiungere, anche solo se si dispone di qualche ottica e alcuni accessori. Un corpo macchina reflex, gli indispensabili obiettivi e un flash possono tranquillamente raggiungere diversi chilogrammi di peso. Una simile attrezzatura viene utilizzata solo se si vuole effettivamente fotografare; richiede impegno, tempo e soprattutto fatica.

di Valerio Pardi

ICON_EDICOLASe reflex o mirrorless rimangono la soluzione ottimale per svariate tipologie di riprese, vi sono innumerevoli momenti fotografici che vengono persi per la mancanza di uno strumento fotografico appropriato sotto mano. Anche il classico e onnipresente smartphone, sebbene abbia raggiunto livelli qualitativi più che buoni, non può ancora sostituirsi a una fotocamera in grado di gestire tempi, diaframmi, sensibilità  e variare la focale di ripresa. Le fotocamere compatte, d’altra parte, hanno un gap qualitativo ancora elevato rispetto a una reflex. La grande differenza è ancora fatta dalla dimensione del sensore, non ci stancheremo mai di sottolinearlo.

Una compatta con un sensore da 1/1,7″ potrà  offrire buoni risultati solamente se le condizioni di illuminazione sono ideali. In situazioni meno ottimali il degrado qualitativo diviene rapidamente evidente. Quello che serve è avere uno strumento dalle dimensioni comunque compatte, ma dotato di un sensore di dimensione maggiore di quelli integrati normalmente in una tradizionale compatta, il tutto corredato da un’ottica sufficientemente luminosa per non sacrificare le potenzialità  del sensore e con una focale variabile per garantire un minimo di versatilità . I produttori sembrano essersi accorti di questo “buco” e da qualche tempo hanno iniziato a proporre fotocamere che cercano di coniugare una buona qualità  a dimensioni estremamente compatte.

L’identikit della compatta ideale

Non bastano però le dimensioni ridotte per rendere vincente una fotocamera di questo tipo. Le dimensioni sono chiaramente uno degli aspetti irrinunciabili, altrimenti tanto varrebbe continuare ad appoggiarsi alla classica reflex o mirrorless, ma serve dell’altro per riuscire a soddisfare le esigenze dei fotografi. Una fotocamera di questo tipo infatti è desiderata non tanto da chi si avvicina alla fotografia, ma chi, già  scattando con soddisfazione con un corredo di qualità , cerca un’alternativa per quei momenti in cui non può avere con sé l’attrezzatura principale.

Non serve quindi una fotocamera a ottiche intercambiabili, ma piuttosto uno strumento all-in-one in grado di offrire quanto richiesto. Dopo la compattezza, l’altra prerogativa è la qualità , intesa non tanto come risoluzione pura, ma come capacità  di reggere a valori Iso piuttosto elevati. Il compromesso migliore trovato dai produttori è stato quello di appoggiarsi a sensori da 1″, decisamente più grandi della media di cui sono dotate le compatte tradizionali e nemmeno tanto più piccoli da un sensore Micro Quattro/Terzi o Aps-C. Apparse sul mercato timidamente circa tre anni fa, oggi si sono affermate come un segmento piuttosto vivace, che si è evoluto rapidamente. L’evoluzione ha riguardato principalmente alcune funzioni accessorie richieste dal target a cui si rivolgono. Per poter assecondare la creatività  di un fotografo esigente, anche queste piccole fotocamere devono poter offrire alcune caratteristiche essenziali. Come un’ottica zoom che copra dal grandangolo al medio tele e che sia anche di elevata luminosità  per non castrare le potenzialità  del sensore di grandi dimensioni di cui sono dotate.

Un altro aspetto irrinunciabile è la possibilità  di operare in manuale e in semi automatico, come priorità  di diaframma e priorità  di tempo, due modalità  utilizzate spesso da un fotografo evoluto. In pratica il fotografo si aspetta di trovare le medesime funzioni presenti sulla propria fotocamera principale, reflex o mirrorless che sia. Altre caratteristiche si sono aggiunte, come il display orientabile e/o la presenza di un mirino elettronico per permettere di inquadrare con facilità  in ogni situazione. Alcuni brand hanno inserito anche la possibilità  di utilizzare flash aggiuntivi, una scelta apprezzata soprattutto dai fotografi professionisti. Tali soluzioni hanno portato alla creazione di modelli di fotocamere che incorporano la tecnologia più raffinata disponibile oggi sul mercato in grado, appunto, di coniugare qualità , dimensioni ridotte e libertà  espressiva.

Di contro questo ha portato a un prezzo di vendita che se non analizzato a dovere può sembrare decisamente sproporzionato verso l’alto. Infatti, l’erosione dei prezzi che ha subito il mercato delle compatte negli ultimi anni e la disponibilità  di reflex nei negozi a poche centinaia di euro, può far sembrare eccessivamente elevato il prezzo di queste fotocamere. Quello che si paga però non è il costo di una compatta, ma il prezzo di uno strumento che in dimensioni estremamente ridotte riesce a non fa rimpiangere la qualità  e duttilità  offerta da una reflex o da una mirrorless in molteplici situazioni. L’importante è capirne i vantaggi, ma anche e soprattutto eventuali limiti per non rimanere delusi. (…)

L’articolo completo è pubblicato su PC Professionale di giugno 2015