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Archiviare le foto digitali

Giorgio Panzeri | 25 Febbraio 2011

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La ricerca di una foto si trasforma sempre in una vera caccia al tesoro? Ecco gli strumenti per tenere in […]

La ricerca di una foto si trasforma sempre in una vera caccia al tesoro? Ecco gli strumenti per tenere in ordine il vostro archivio fotografico.

di Nicola Martello

Ormai praticamente tutti possiedono una macchina digitale o un cellulare con fotocamera integrata, e le occasioni per scattare certo non mancano. La conseguenza è scontata: in poco tempo ci si ritrova con il computer zeppo di foto sparse in cartelle diverse e dai nomi incomprensibili. Insomma, se oggi scattare una foto è senza dubbio facile, più impegnativo è conservarla in modo da poterla ritrovare facilmente a distanza di anni.

Una corretta archiviazione delle immagini richiede in tutti i casi ordine e disciplina: bisogna evitare di cedere alla tentazione di mettere gli scatti digitali nella prima cartella che capita, oppure in una Nuova Cartella (il nome che Windows assegna di default) creata per l’occasione, se non si vuole fare fatica a rintracciare una foto di solo poche settimane prima. I più volenterosi e organizzati possono rinominare i file usando informazioni come la data, il luogo e magari le persone riprese, archiviando il tutto in una cartella dedicata contenente sottocartelle definite dalla data e luogo/evento. Sebbene questo sistema garantisca un’ottima tracciabilità , richiede molto lavoro nella fase di assegnazione dei nomi anche sfruttando un’utility per automatizzare parzialmente il processo (come Renamer, www.den4b.com, oppure Lupas Rename, rename.lupasfreeware.org, entrambe gratuite).

In alternativa esistono programmi che guidano l’utente nelle fasi di archiviazione e che offrono non solo gli strumenti per creare album con tutte e sole le foto di un determinato evento, ma anche quelli per assegnare chiavi di ricerca ed eventualmente esportare le immagini su Web. In queste pagine abbiamo quindi esaminato alcuni dei più diffusi software consumer specializzati in queste attività . Abbiamo preso in considerazione Adobe Photoshop Elements 9, Corel PaintShop Photo Express 2010, Google Picasa 3.8, H&M Software Studioline Photoclassic 3 Plus, MAGIX Photo Manager 10 deluxe, e Microsoft Raccolta Foto di Windows Live. Tutti questi applicativi sono in italiano e impiegano un’interfaccia grafica amichevole e intuitiva, basata sulla rappresentazione delle immagini tramite miniature disposte a scacchiera in modo da fornire un’idea immediata della raccolta fotografica.

Un applicativo per l’archiviazione e la gestione delle immagini digitali deve consentire una facile assegnazione di una o più chiavi (chiamate anche tag), in modo che risulti facile localizzare con un clic i soli scatti che ritraggono un determinato soggetto (“mare”, “montagna”, “New York”) o che sono stati eseguiti in un determinato momento della giornata (“notte”, “giorno”). I tag permettono anche di evidenziare la presenza nelle foto di amici e parenti; alcuni programmi, come Photoshop Elements 9 e Photo Manager 10 deluxe, riconoscono il viso delle persone inquadrate e chiedono di assegnare loro un nome, nuovo o già  memorizzato. Molto utile è poi la possibilità  di attribuire a ciascuno scatto un indice di gradimento, rappresentato di solito con un numero variabile di stellette. Il punteggio è comodo per selezionare subito le foto migliori o le peggiori: le prime da mostrare ai conoscenti, le seconde da sottoporre a giudizio per un’eventuale cancellazione. Tra le caratteristiche di un software ideale segnaliamo poi la possibilità  di raggruppare le foto simili (per esempio una serie di scatti in cui cambiano di poco i parametri di esposizione o l’inquadratura) e la presenza di un tool per individuare i duplicati, ovvero quelle foto che per errore sono state archiviate più volte in cartelle diverse.

Ovviamente non dovrebbe mancare una sezione di fotoritocco rapido. Sebbene esistano molti programmi capaci di elaborare le immagini con ottimi strumenti, è anche vero che il loro uso richiede una serie di operazioni (avvio, caricamento della foto, salvataggio finale…) che alla lunga possono stancare. Un buon programma per l’archiviazione delle immagini integra i tool di base per il fotoritocco e permette di intervenire su un intero gruppo di scatti con una sola operazione lasciando inalterati i documenti originali. I software più avanzati eseguono in automatico le operazioni più importanti, come l’eliminazione degli occhi rossi (Photoshop Elements può farlo già  in fase di importazione) e il bilanciamento cromatico. Per le altre in genere basta un clic, e soltanto nei casi più difficili è necessario intervenire manualmente. L’archiviazione a lungo termine non può però dirsi completa se non si pensa anche al backup.

Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 240 – marzo 2011