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HowTo | Internet

Come evitare la chiusura di un account Microsoft per inattività

Alfonso Maruccia | 7 Febbraio 2020

Microsoft Servizi Web

Microsoft ha di recente aggiornato i criteri di gestione degli account utente, e la nuova policy fissa dei nuovi (e più stringenti) limiti nel loro utilizzo: se non si accede per molto tempo, un account finirà per diventare “inattivo” e quindi verrà chiuso.

Come tutte le grandi corporation di rete, anche Microsoft offre oggi un “account” omnicomprensivo da cui l’utente può gestire i propri dati e i tanti servizi telematici offerti dalla corporation di Redmond. Anche un account Microsoft, com’è la norma nel settore, non costa nulla nella sua versione base, sebbene in questo caso sia necessario prestare la giusta attenzione ai tempi di “inattività” per evitare di perdere dati o ritrovarsi con caselle di posta non più funzionanti.

Nell’estate dell’anno appena trascorso, Microsoft ha in particolare modificato le policy di gestione degli account utente. Fra le novità più importanti vi è appunto il tempo di inattività necessario affinché un account Microsoft possa considerarsi “inattivo”. E un account che diventa inattivo, spiegano da Redmond, prima o poi verrà chiuso in maniera definitiva.

Account

Secondo i nuovi criteri stabiliti dall’azienda, un account Microsoft viene ora considerato inattivo se l’utente non lo utilizza almeno una volta ogni due anni. Se non viene effettuato alcun accesso in due anni l’account diventa inattivo, per dirla in altri termini, e a questo punto Redmond si riserva il diritto di “chiudere” il suddetto account.

Esistono alcune eccezioni alla regola dei due anni, dice la policy aggiornata, che evitano la trasformazione di un account da attivo a inattivo: se l’utente ha effettuato acquisti, ha attivato abbonamenti a pagamento, ha pubblicato contenuti su Microsoft Store, ha conseguito una certificazione ufficiale Microsoft, ha un saldo attivo (o un credito nei confronti di Microsoft), ha collegato un account familiare, l’account in oggetto non dovrebbe “disattivarsi” nemmeno se lasciato a dormire per più di due anni consecutivi.

In un mondo telematico sempre più integrato, dove le grandi corporation di rete propongono costantemente (o spesso obbligano) l’apertura di un “account” per accedere a questo o quel servizio, un account Microsoft potrebbe giocare il ruolo di “seconda scelta” per le nostre attività online. Meglio dunque ricordarsi di accedere periodicamente all’account per evitare di perdere dati o di far diventare l’account inattivo con la sua conseguente cancellazione.