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Facebook, notifiche e reazioni

Dario Orlandi | 12 Ottobre 2017

Facebook

Per essere certi di ricevere tutti gli aggiornamenti su un elemento bisogna attivare le notifiche, un meccanismo di avvisi che […]

Per essere certi di ricevere tutti gli aggiornamenti su un elemento bisogna attivare le notifiche, un meccanismo di avvisi che segnala qualsiasi novità  su contenuti specifici. Per default si ricevono le notifiche sui post commentati e su quelli in cui si è stati taggati (ecco spiegato il motivo per cui questa funzione viene spesso utilizzata impropriamente), ma questo comportamento può essere modificato in vari modi: tramite le Impostazioni, come vedremo più avanti, oppure facendo clic sulla freccia in alto a destra e selezionando la voce Attiva le notifiche per questo post, in fondo al menu contestuale. Grazie a questa funzione si può rimanere aggiornati su un post anche senza commentarlo.

Basta un clic sulla voce Attiva le notifiche per questo post per restare aggiornati sui commenti e gli aggiornamenti relativi a un contenuto interessante, anche senza commentarlo.

Ma Facebook non è un semplice blog; gli utenti possono sfruttare molti strumenti per interagire con i post pubblicati dai loro contatti: chiunque ha accesso a un post può aggiungere un commento, oppure esprimere il suo consenso facendo clic sul pulsante Mi piace, affiancato dall’icona con il pollice in alto che nel tempo è diventata uno dei simboli più iconici di Facebook. Questo pulsante è stato al centro di una lunga diatriba tra gli sviluppatori e gli utenti di Facebook, e ha causato più di un fraintendimento. Un po’ come accade per la funzione di tagging degli utenti, infatti, viene utilizzata spesso per aumentare la visibilità  di un post di un altro utente (quando si fa clic sul pulsante Mi piace, infatti, il post viene aggiunto al diario dell’utente e può finire negli aggiornamenti della sua rete di contatti).

Le reazioni sono state introdotte per consentire agli utenti di Facebook di esprimere emozioni diverse rispetto al semplice Mi piace, poco adatto per esempio in caso di post di contenuto drammatico.

Ma “mi piace” ha un significato semantico ben preciso, che mal si concilia con post che riguardano catastrofi, lutti e altri eventi spiacevoli. Proprio per questo molti utenti del social network hanno chiesto per anni l’introduzione di un pulsante Non mi piace, ma Zuckerberg ha sempre rigettato l’idea per paura di favorire atteggiamenti di cyberbullismo e prevaricazione. La quadratura del cerchio è stata trovata all’inizio dello scorso anno con l’introduzione delle reazioni, che si aggiungono al pulsante Mi piace per comunicare stati d’animo diversi (amore, divertimento, stupore, tristezza e rabbia) senza alimentare sentimenti negativi. Utilizzarli è piuttosto semplice, anche se non tutti si sono accorti della loro esistenza: basta sorvolare il pulsante Mi piace con il cursore del mouse per qualche istante per veder comparire subito sopra una nuova barra di pulsanti, con tutte le reazioni alternative. Gli utenti delle app mobile devono invece mantenere il dito sul pulsante per qualche istante per richiamare la barra delle reazioni. Oltre ai commenti e alle reazioni, gli utenti possono anche condividere i post, ossia ripubblicare sulla loro bacheca elementi che provengono da altri utenti. In questo modo si garantisce al post la massima eco possibile presso i propri contatti e si genera un nuovo elemento, che potrà  ricevere commenti e reazioni separate rispetto a quello originale.