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Adobe abbandona Shockwave ancor prima di Flash

Alfonso Maruccia | 13 Marzo 2019

Servizi Web Software

La software house californiana ha confermato le date per il “fine vita” di Shockwave, piattaforma multimediale molto popolare negli anni […]

La software house californiana ha confermato le date per il “fine vita” di Shockwave, piattaforma multimediale molto popolare negli anni ’90 sul Web e non solo. E che ora verrà abbandonata prima ancora del tanto vituperato Flash Player.

Nel corso delle prossime settimane, Adobe cesserà qualsiasi supporto per Shockwave su Windows, eliminando il download del relativo player di contenuti e consegnando di fatto la tecnologia al dimenticatoio della storia. Un’autentica damnatio memoriae che anticipa persino la morte, commerciale e tecnologica, del player Flash.

Il pensionamento definitivo di Flash Player arriverà infatti entro il 2020, mentre la fine del supporto per Shockwave su Windows è ufficialmente fissata al 9 aprile 2019: da quella data Adobe cesserà il supporto “individuale” al player Shockwave, mentre chi ha ancora attivo un contratto e le aziende potranno contare su un supporto attivo al massimo fino al 2022.

Adobe Shockwave

Shockwave ha conosciuto il suo momento di massima popolarità negli anni ’90, quando la piattaforma di Macromedia – e in seguito di proprietà di Adobe – è stata adottata per la produzione di contenuti multimediali per “CD-ROM interattivi”, videogiochi e in ultima istanza per il Web. Le crescenti capacità di Flash prima, e l’arrivo di tecnologie Web “standard” come HTML5 e CSS poi, hanno reso Shockwave largamente superfluo ben prima dell’abbandono di Adobe.

La fine del supporto di Shockwave Player su Windows arriva qualche anno dopo l’abbandono della tecnologia su macOS e, soprattutto, dopo la cessazione del supporto (nel 2017) per il software di authoring Adobe Director necessario a creare i contenuti in formato Shockwave.

In sostituzione di Shockwave, Adobe consiglia a creatori e creativi di rivolgersi a strumenti di produzione più moderni (ovviamente offerti tramite la piattaforma Creative Cloud della società) in grado di sfruttare tecnologie quali HTML5, Canvas, WebGL – e persino Flash/AIR finché durano. Per quanto riguarda il destino dei contenuti Web in formato Shockwave, infine, si prospetta l’ennesimo fenomeno di obsolescenza e vuoto culturale – ancorché di dimensioni molto inferiori – che segnerà la fine del supporto ai contenuti in Flash dal 2020 in poi.