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WhatsApp - pagamenti digitali

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WhatsApp, sospesi i pagamenti digitali in Brasile

Luca Colantuoni | 25 Giugno 2020

WhatsApp

La Banca Centrale e l’autorità antitrust del Brasile hanno sospeso il servizio di pagamento digitale integrato in WhatsApp che sfrutta Facebook Pay.

A distanza di una settimana dall’annuncio, la Banca Centrale del Brasile e l’autorità antitrust (CADE) hanno sospeso la funzionalità che permette di effettuare pagamenti digitali con WhatsApp, utilizzando Facebook Pay. L’azienda di Menlo Park è rimasta piuttosto sorpresa dalla decisione, in quanto il lancio del servizio era stato preventivamente approvato.

La Banca Centrale ha deciso di sospendere la funzionalità per “preservare un ambiente competitivo adeguato che garantisca il funzionamento di un sistema di pagamento intercambiabile, veloce, sicuro, trasparente, aperto ed economico“. Pertanto è stato chiesto a VISA e Mastercard di bloccare i pagamenti e il trasferimento di denaro attraverso WhatsApp.

CADE (Conselho Administrativo de Defesa Econômica), l’autorità antitrust del Brasile, ha invece emesso un’ingiunzione per bloccare le transizioni tra WhatsApp e Cielo (gestore dei pagamenti), in quanto le loro posizioni dominati nei rispettivi mercati potrebbero ostacolare la concorrenza e ridurre la libertà di scelta da parte dei consumatori. Il mancato rispetto dell’ingiunzione comporterà il pagamento di sanzioni amministrative.

Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato che l’obiettivo è fornire il servizio di pagamenti digitali a tutti gli utenti brasiliani, utilizzando un modello aperto. Come specificato in occasione dell’annuncio, il servizio verrà aperto ad altri partner in futuro (quindi non solo a Cielo). Inoltre è previsto il supporto per PIX, il sistema di pagamento istantaneo che verrà attivato a novembre.

Il servizio era indirizzato principalmente alle micro e piccole aziende che usano WhatsApp Business per rimanere in contatto con i clienti. Oltre alla visualizzazione dei prodotti in catalogo era possibile effettuare gli acquisti senza uscire dall’app di messaggistica. L’operazione era gratuita per gli utenti finali, mentre le aziende dovevano pagare una commissione fissa del 3,99% per ogni pagamento ricevuto.