Annunciati a fine 2014, i processori Core M hanno fatto da apripista alla tecnologia a 14 nanometri. Nota con il nome in codice Broadwell-Y, l’architettura alla base del Core M si dimostra un traguardo importante per Intel perché rappresenta l’unificazione, a livello tecnologico, tra le soluzioni per tablet, notebook e Pc all in one. Il core di un processore Core M è lo stesso di un Core i7 di un notebook; esistono naturalmente differenze a livello prestazionale, ma la base di partenza è comune. Proprio in merito alle prestazioni, il Core M si posiziona tra gli Atom e il Core i3/i5; lo scopo di Intel è quello di fornire una soluzione per tablet e convertibili con schermo compreso tra 10 e 13 pollici e spessore inferiore a 10 millimetri.
di Pasquale Bruno
Il settore dei convertibili, o 2 in 1 secondo la definizione più cara a Intel, è quello in maggior crescita ed è quello in cui la casa di Santa Clara vede il futuro più roseo. Ecco quindi la ricerca di una soluzione ottimizzata quanto più possibile per tali dispositivi, nei quali un processore Atom non riesce a fornire prestazioni particolarmente elevate e un Core i3 o un Core i5 presentano un consumo e una produzione di calore impegnativi. È bene chiarire subito che i Core M non vogliono sostituire gli Atom, che restano la soluzione migliore per i dispositivi più piccoli, con schermo compreso tra 7 e 10 pollici. Un confronto diretto può essere fatto invece con le Cpu Haswell-Y, che Broadwell-Y va idealmente a sostituire. Sono i precedenti processori (quarta generazione) a basso consumo che comunque non hanno avuto un gran successo commerciale. Qui emerge la prima importante differenza della nuova architettura: un processore Core M ha un Tdp (Thermal Design Power) di 4,5 watt, contro gli 11,5 watt di un processore Haswell-Y. Meno della metà . Oltre a ciò, troviamo un package del 50% più piccolo e del 30% più sottile, con un consumo in idle inferiore del 60%. Secondo Intel, le prestazioni per watt sono più che raddoppiate rispetto al passato. Per quanto riguarda le prestazioni assolute non siamo di fronte a un miracolo; lato Cpu, Core M è veloce circa del 5% in più rispetto a un corrispondente di quarta generazione. Il concetto che vuole fare passare Intel è che comunque i nuovi processori sono più veloci (anche se di poco ) e consumano meno.
Avere un Tdp così basso vuol dire che si possono realizzare tablet e convertibili con spessore inferiore ai 10 mm, senza ventole, con una potenza paragonabile a quella di un Core i3 basato su Haswell-Y. Un sistema di raffreddamento passivo è il punto cardine intorno al quale costruire dispositivi più sottili e sufficientemente veloci. Rispetto ai processori Atom, oltre alle prestazioni notevolmente superiori di Cpu e Gpu, Core M mette a disposizione anche la tecnologia vPro, finora esclusiva dei modelli Core. Un vantaggio per le aziende che possono gestire con gli stessi strumenti di manageability Pc desktop, portatili e tablet, semplificando non di poco le operazioni di messa in opera, manutenzione, aggiornamento e diagnostica.
Un avvio difficile
I processori Core M sono stati annunciati a Ifa 2014, nel mese di settembre, con arrivo previsto dei primi prodotti entro la fine dell’anno. All’inizio sono stati rilasciati tre modelli: Core M-5Y10, 5Y10a e 5Y70; le caratteristiche potete trovarle in tabella. Con il tempo è emerso che le partite iniziali di tali processori, con stepping E0, soffrivano di alcuni problemi. Tra questi un eccessivo throttling su alcuni dispositivi, vale a dire che il processore rallenta e le prestazioni decadono per poter rientrare nel range di temperature consentito. In tali condizioni il processore è obbligato a scendere a frequenze di clock molto basse, con conseguente calo di velocità .
A novembre 2014 Intel ha introdotto lo stepping F0 che risolve questo problema; sono stati presentati quattro nuovi processori, Core M-5Y10c, 5Y31, 5Y51 e 5Y71, rivisti per scongiurare potenziali problemi e tra l’altro con una frequenza di clock base della Gpu leggermente superiore. Non è ancora chiaro cosa succederà con i prodotti già in magazzino dotati dei processori appartenenti ai lotti inziali; ogni dispositivo è un caso a sé, nel senso che se il sistema di raffreddamento è adeguatamente progettato, il processore funziona come deve. Nessun inconveniente per i portatili ultrasottili che hanno una piccola ventola, come il Lenovo Yoga 3 Pro. Per gli altri bisognerà valutare caso per caso, e non mancheremo di segnalare eventuali problemi quando li avremo in laboratorio. In aggiunta a ciò, i Core M stepping E0 hanno le istruzioni Tsx (Transactional Synchronization Extensions) disattivate. Un problema tra l’altro comune ad alcuni processori Haswell-E, per i quali non esiste soluzione a parte la totale disabilitazione via firmware. A causa di un bug, in determinate circostanze un software che utilizza le istruzioni Tsx potrebbe avere comportamenti imprevisti (leggi: crash). Il problema è risolto nelle nuove Cpu con stepping F0. (…)
Trovate l’articolo completo su PC Professionale di marzo 2015