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Brave, supporto integrato a Wayback Machine contro gli errori 404

Alfonso Maruccia | 27 Febbraio 2020

Servizi Web

Il browser “indie” Brave aggiunge il supporto a Wayback Machine, servizio dell’Internet Archive pensato per accedere alle pagine Web modificate o non più disponibili sui server originali.

Brave è il browser alternativo che usa la pubblicità non invasiva per autofinanziarsi, un software di navigazione che prova a differenziarsi in un mercato sempre più inflazionato proponendo prestazioni migliorate e, buon ultima, l’integrazione con il servizio Wayback Machine per rendere più accessibile il Web cancellato o censurato alla fonte.

Wayback Machine “fotografa” lo stato dei siti Web in un momento specifico nel tempo, archiviando poi i dati a futura memoria grazie ai capaci server dell’Internet Archive (IA). IA e Brave hanno ora stretto una partnership che prevede il supporto “nativo” delle funzionalità della Wayback Machine nell’ultima versione disponibile del browser indipendente.

Brave + Wayback Machine

L’Internet Archive sottolinea l’importanza della partnership nel rendere il Web pubblico più accessibile e meno dipendente dagli umori politici del momento, e per evidenziare l’utilità di Wayback Machine viene citata la pagina della Casa Bianca sui cambiamenti climatici cancellata dopo la calata a Washington del negazionista newyorkese Donald Trump. Tale pagina non è più accessibile sul server originale ma è stata conservata tra la cronologia dell’Internet Archive.

Grazie a Wayback Machine, gli utenti di Brave dovrebbero essere parzialmente immuni dalla proliferazione di errori 404 con le pagine Web inaccessibili, e l’integrazione con il servizio permetterà al browser di trattare anche gli altri messaggi di stato previsti dal protocollo HTTP come 410, 451, 500, 50x e 52x. L’integrazione di Wayback Machine è attiva da Brave 1.4, versione del browser già scaricabile dal sito ufficiale.