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Che succede ad HTC?

Alfonso Maruccia | 11 Luglio 2018

HTC

Quello che un tempo era uno dei produttori di smartphone più all’avanguardia è ora a rischio fallimento, con terminali che non vendono e licenziamenti a spron battuto. Prospettive plumbee per il futuro

E’ un periodo decisamente nero per HTC Corporation, produttore taiwanese che negli anni passati si è fatto notare molto nel mercato degli smartphone e che ora, stando alle ultime analisi di vendita, deve fare i conti con prestazioni economiche a dir poco insoddisfacenti.

Nel mese di giugno 2018, dicono le analisi, HTC ha infatti registrato un crollo del -68% nelle vendite – il secondo peggior declino da due anni a questa parte. L’azienda ha raccolto appena 72 milioni di dollari di ricavi, con vendite inferiori alle attese nel segmento dei terminali di fascia alta e risultati ancora peggiori nelle fasce inferiori (bassa, medio-bassa).

Stando così le cose, si stima che per la fine dell’anno la produzione di smartphone di HTC dovrebbe assestarsi a circa 2 milioni di unità – una quantità che concorrenti del calibro di Samsung e Apple sono capaci di vendere solo nel primo giorno di lancio di un nuovo prodotto.

Logo HTC

Parlando di concorrenza, HTC non è evidentemente più in grado di competere sul mercato né con gli arrembanti produttori cinesi e le loro offerte sempre più economiche, né con i succitati colossi sudcoreani e statunitensi con il loro monopolio di fatto sulla fascia alta.

La prospettiva dell’azienda che per prima ha commercializzato uno smartphone compatibile con le reti 4G/LTE è insomma quella di un declino apparentemente impossibile da ribaltare. Non è un caso che, già nei giorni scorsi, HTC aveva annunciato il licenziamento di 1.500 dipendenti dai suoi stabilimenti produttivi. Nuovi licenziamenti e ristrutturazioni potrebbero arrivare in futuro non molto lontano.