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COVID-19, chiamate vocali in crescita contro la solitudine da quarantena

Alfonso Maruccia | 10 Aprile 2020

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L’obbligo di restare in casa imposto dalla quarantena anti-COVID-19 ha portato a un notevole incremento delle chiamate vocali su smartphone, dicono le compagnie telefoniche USA.

La pandemia da COVID-19 ha costretto in casa miliardi di persone in tutto il mondo, e l’obbligo di rispettare un regime di quarantena più o meno forzato ha a quanto pare avuto un effetto significativo anche sulle abitudini di comunicazione degli utenti. Utenti che ora usano gli smartphone non solo per le app e il Web ma anche per le chiamate vocali.

In tempo di epidemia da SARS-CoV-2 gli smartphone tornano insomma alla loro funzione base di “cellulare”, almeno stando a quanto sostengono le compagnie telefoniche USA: Verizon dice di dover gestire 800 milioni di chiamate vocali al giorno, ovvero più del doppio rispetto ai picchi di traffico in genere registrati durante la festa della mamma. Anche AT&T ha parlato di un volume di chiamate vocali cresciuto del 35%, e di chiamate Wi-Fi raddoppiate.

Coronavirus di Wuhan

Secondo AT&T le chiamate vocali sono aumentate sia in ambito professionale che personale, segno del fatto che le persone usano gli smartphone per comunicare e non solo per ragioni lavorative. Prima dell’epidemia globale, le chiamate su rete cellulare tendevano a placarsi durante le ore lavorative e scolastiche; ora, invece, il traffico si mantiene costante per tutto il giorno.

La necessità di socializzazione – un bisogno primario connaturato al genere umano – non si ferma con la quarantena, e le persone stanno riscoprendo che i moderni smartphone continuano a essere, alla base, dei telefonini per chiamare parenti, amici e colleghi. Anche i tempi di comunicazione, conferma infine Verizon, si sono estesi significativamente con un +33% rispetto al mondo pre-COVID-19.