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Eric Schmidt: USA contro Cina, la guerra delle due Internet

Alfonso Maruccia | 24 Settembre 2018

Internet Servizi Web

L’ex-presidente di Google predice il futuro e parla di una Rete globale biforcata, guidata dagli interessi commerciali americani o in alternativa dalle ambizioni geopolitiche del colosso asiatico.

Come sarà la Internet del futuro? C’è chi prevede un collasso, chi una frammentazione estrema della moderna Rete globale e chi come Eric Schmidt parla piuttosto di una terza alternativa, una strada che dal caos di oggi farà emergere due approcci totalmente contrapposti di fare business e comunicare. A guida di queste due Internet ci saranno USA e Cina, e i primi semi di questo possibile futuro sono già stati gettati.

Schmidt, ben noto per il suo ruolo chiave all’interno del cosiddetto triumvirato che negli ultimi anni ha gestito (assieme a Larry Page e Sergej Brin) le fortune di Google e poi di Alphabet, è intervenuto a un evento privato organizzato dalla società di investimenti Village Global VC. La domanda posta dall’economista Tyler Cowen riguardava la possibile frammentazione di Internet, nel corso dei prossimi 10-15 anni, a causa di “tre o quattro interessi separati” da parte dei principali stakeholder della Rete globale.

Eric Schmidt

Per Schmidt, invece, gli interessi contrapposti saranno due, ben definiti nel business a base di megacorporazioni degli USA e nel tecnocontrollo dell’ibrido (ma pur sempre comunista) sistema cinese. Internet si biforcherà, dice insomma Schmidt, con una rete a guida occidental-statunitense e una assoggettata ai voleri e al pugno di ferro politico-economico di Pechino.

In Cina Internet e le iniziative tecnologiche rappresentano una grossa fetta della ricchezza nazionale, dice ancora Schmidt, e incidono sul PIL in misura maggiore rispetto a quanto avviene negli USA; i prodotti e i servizi telematici di Pechino sono già ottimi e miglioreranno ancora, sostiene il tecnologo, e le nazioni oggi coinvolte nell’iniziativa strategica nota come Nuova via della seta (Italia inclusa) potrebbero essere spinte – o magari costrette – ad “accogliere” il controllo, la censura e le richieste governative cinesi sulla gestione delle comunicazioni telematiche.

E Google, la società che tanto ha rappresentato (anche economicamente) per la carriera dirigenziale di Schmidt? Mountain View è una società multinazionale attiva in tutto il mondo ma dalle forti radici americane, ed è secondo le fonti talmente interessata al ricchissimo mercato cinese da aver sviluppato un nuovo motore ricerca – nome in codice “Project Dragonfly” – con censura incorporata.