Nella giornata del 20 ottobre 2021, la SIAE ha subito un attacco rasonmware, da parte di un gruppo di hacker. La Società Italiana degli Autori ed Editori, ente pubblico che in Italia si occupa della gestione dei diritti d’autore, ha subito un duro colpo, dato che sono stati rubati più di 60GB dal database dell’azienda.
Tra i dati trafugati alla SIAE, gli hacker sono entrati in possesso di contratti tra autori ed editori, ma anche dati legati ai pagamenti. Come si legge sulle pagine di diversi quotidiani, il sistema informatico della SIAE è rimasto bloccato per diversi minuti, e proprio in quel momento è avvenuto il furto. La violazione è costata cara all’ente, che ha perso non pochi dati.
Inoltre, il gruppo di hacker ha prontamente pubblicato il materiale trafugato online, sul dark web. Successivamente hanno chiesto un riscatto alla SIAE, da pagare in bitcoin. Secondo Dday, l’ente non ha intenzione di pagare, e nemmeno di scendere a patti con gli autori di questo furto. Sembra che sia stato coinvolto anche il Garante della Privacy, per intervenire su quanto accaduto.
Già nel novembre 2018, SIAE era stata colpita da un attacco informatico che aveva violato i suoi contenuti sensibili. Ai tempi fu Anonplus a colpire il sistema, trafugando 3.7GB di dati.
In queste ultime ore la vicenda della SIAE è diventata virale su tutti i social, raggiungendo le bacheche di non pochi utenti in tutta Italia.