Networking

I Nas Buffalo sono su cloud grazie alla tecnologia PogoPlug

Redazione | 21 Febbraio 2012

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Dal punto di vista delle funzionalità  di base, la CloudStation offre un set ridotto di servizi rispetto ai Nas più […]

Dal punto di vista delle funzionalità  di base, la CloudStation offre un set ridotto di servizi rispetto ai Nas più tradizionali. I due dischi possono ad esempio essere configurati unicamente in modalità  Jbod (Just a Bunch Of Disks) o Raid 1. Nella prima i due dischi a bordo sono gestiti separatamente e quindi non forniscono alcuna protezione in caso di guasto. La seconda opzione opera un mirroring tra le unità , dimezzando lo spazio utile ma permettendo l’accesso ai dati anche in caso di guasto a uno dei due hard disk.

Oltre che sulla nuvola personale, le condivisioni di rete sono accessibili in locale attraverso il protocollo Smb, che rende quindi la CloudStation compatibile con gli ambienti Windows, Mac OS X e Linux. L’identificazione del dispositivo sulla rete è semplificata dai protocolli Bonjour e Upnp. Non è previsto un completo sistema di account con utenti e gruppi di lavoro, ma unicamente la possibilità  di configurare nuovi utenti, ciascuno munito della propria password, a cui assegnare poi i diritti di accesso alle singole cartelle.

Il client per iOS e Android permette di accedere ai contenuti della nuvola personale da smartphone.

Per quanto concerne le funzioni di copia e backup, il Nas Buffalo supporta innanzitutto la piattaforma Apple Time Machine; inoltre, attraverso la funzione Direct Copy, permette di trasferire automaticamente i contenuti degli archivi Usb collegati all’unità  centrale del Nas.

L’interfaccia Web consente di riprodurre immagini, video e musica direttamente dal browser.

Si appoggia invece al servizio PogoPlug l’opzione Active Copy che mantiene sincronizzate determinate cartelle tra i vari dispositivi (Nas, adattatori PogoPlug e computer con l’apposito client software installato). Non mancano alcuni moduli che gestiscono funzioni evolute: il client BitTorrent consente di effettuare download dalla rete peer-to-peer senza l’ausilio di un personal computer sempre attivo, mentre il server certificato Dlna si occupa di condividere lo streaming multimediale verso apparati compatibili come smart television, set-top box o media streamer audio.

Nel complesso la CloudStation Pro Duo di Buffalo convince soprattutto per la buona integrazione con i servizi PogoPlug che non solo rendono il dispositivo facilmente accessibile da remoto ma forniscono una serie di funzioni aggiuntive che semplificano la vita agli utenti meno evoluti. I più esperti, d’altro canto, troveranno fastidiose alcune limitazioni rispetto ai Nas tradizionali proposti dalla stessa Buffalo, limitazioni qui imposte dalla casa nipponica forse proprio per non complicare troppo l’utilizzo del Nas da parte dei neofiti.

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