Il nuovo modello rompe i ponti con la primogenita GF1, e si rilancia sul mercato con un design e un’interfaccia completamente rinnovate e al passo con i tempi. Solo il sensore non ha subito lo stesso trattamento, mostrando quasi gli stessi limiti della precedente versione.
Anteprima di Valerio Pardi
Articolo tratto da PC Professionale 243 di maggio 2011
L’arrivo sul mercato di modelli mirrorless compatti ma con sensori di dimensioni APS ha spinto Panasonic a rivedere forme e dimensioni della propria linea di fotocamere Micro QuattroTerzi, nel tentativo di mantenerle competitive in questo segmento di fotocamere. L’ultima nata, la Lumix GF2, sembra infatti una risposta alle varie Sony NEX 3/5 e Samsung NX100 ma anche alle compatte di fascia alta, come la Canon Powershot G12 o Nikon Coolpix P7000. Rispetto al modello precedente, la Lumix GF1, la nuova GF2 appare alleggerita.
Le dimensioni complessive sono state sensibilmente ridotte e ora la si può paragonare alle più piccole concorrenti con sensore in formato APS. Il volume è calato di quasi il 20% e anche il peso ha subito una riduzione sensibile. Questa cura dimagrante ha coinvolto anche le dimensioni della batteria, che ora si presenta con una capacità inferiore ma con un’autonomia comunque più che discreta, grazie a un’elettronica parsimoniosa.
Il nuovo e alleggerito design ha coinvolto anche l’interfaccia, che nella GF2 si presenta estremamente pulita e lineare, perdendo anche il classico selettore principale posto nella parte superiore della fotocamera. La mancanza di ghiere di controllo è stata colmata con l’implementazione di uno schermo sensibile al tocco da cui si possono selezionare i classici parametri di scatto. Purtroppo la tecnologia touch screen adottata non è a livello delle migliori presenti sugli smartphone di fascia alta; e questo diminuisce un poco l’ergonomia nell’utilizzo della fotocamera. Inoltre la mancanza di selettori dedicati rende complesso intervenire ogni volta che occorre variare i parametri di ripresa, rendendo la procedura più lunga e laboriosa anche se si utilizza un’intuitiva interfaccia tattile. Da sottolineare invece la presenza sia di un piccolo ma sempre utile flash pop up, sia del classico hot shoe per l’utilizzo di flash più potenti o di accessori dedicati, come il mirino elettronico opzionale DMW-LVF1.
Una piccola impugnatura sagomata rende la presa della fotocamera più sicura anche se non si hanno mani particolarmente piccole. Da segnalare la presenza del pulsante illuminato “iA” che rende la fotocamera autonoma e in grado di decidere i parametri di scatto che ritengono più indicati in ogni situazione di ripresa, una funzione sicuramente apprezzata da chi si avvicina al mondo della fotografia e non ha un bagaglio tecnico o esperienza sufficientemente evolute. La Lumix GF2, va ricordato, si inserisce in un sistema, quello Micro QuattroTerzi, che oggi può vantare un numero di ottiche e di accessori particolarmente vasto e versatile, compreso l’obiettivo da 12,5mm 3D; sebbene nel complesso non sia ancora all’altezza dei sistemi reflex più evoluti. In kit con la fotocamera è presente un curioso, per via della focale inusuale come prima e unica ottica, obiettivo da 14mm con angolo di campo equivalente a un 28mm (75°). Si tratta del Panasonic Lumix G 14mm f/2,5 Asph., un’ottica dotata di ben tre lenti asferiche per una elevata correzione delle aberrazioni, un diaframma circolare per ottenere sfocati graduali e morbidi oltre a un sofisticato sistema di trattamento multistrato delle lenti per mantenere contenuti i riflessi; il tutto condito con una costruzione meccanica di alto livello, a partire dalla baionetta realizzata in metallo.