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Test: Canon Pixma Pro-100, per veri appassionati di fotografia

Redazione | 26 Giugno 2013

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La stampante A3+ di Canon a otto inchiostri dye produce immagini di alta qualità  a colori e in bianco e […]

La stampante A3+ di Canon a otto inchiostri dye produce immagini di alta qualità  a colori e in bianco e nero su una ricca gamma di supporti.

Pixma Pro-1, Pro-10 e Pro-100 sono i tre modelli che compongono la linea aggiornata di stampanti fotografiche inkjet che Canon propone ai fotografi professionisti e agli appassionati più esigenti che desiderano realizzare stampe di alta qualità  in formati fino all’A3+ (33 x 48,3 cm). Queste tre unità  rimpiazzano ed espandono la precedente gamma Pixma Pro9000/9500 Mark II e si distinguono tra loro per numero e tipologia degli inchiostri utilizzati, caratteristiche da cui derivano gli specifici campi d’impiego. Pro-1 e Pro-10 sono le eredi della Pro9500 Mark II e adottano un set d’inchiostri a pigmenti Lucia in configurazioni, rispettivamente, di 12 e 10 serbatoi separati, ottimizzati per produrre stampe a colori e in bianco e nero su una pluralità  di supporti lucidi, opachi e per Belle Arti. Prerogativa dei pigmenti è l’elevata longevità  e resistenza allo sbiadimento, fattori richiesti nei lavori destinati alla vendita o all’esposizione in gallerie e musei.

La Pixma Pro-100, il modello oggetto della nostra prova, è l’erede della Pixma Pro9000 Mark II e come quest’ultima è un prodotto di fascia prosumer che utilizza un set di 8 inchiostri dye (coloranti) ChromaLife100+. Rispetto ai pigmenti, i coloranti hanno una resistenza inferiore nel tempo all’azione di raggi ultravioletti, umidità  e gas inquinanti, perciò sono più adatti all’uso personale che alla stampa per finalità  commerciali espositive. Per contro, generano un gamut esteso e colori più saturi che trovano soprattutto nelle carte con finitura lucida e semilucida i supporti di stampa ideali.

È proprio sul fronte degli inchiostri la novità  più importante della Pro-100 rispetto alla Pro9000 Mark II: l’introduzione dei colori grigio e grigio chiaro per migliorare velocità , qualità  e neutralità  delle stampe in bianco e nero. Prima d’ora, chi desiderava eseguire stampe monocromatiche con i soli inchiostri dedicati doveva orientarsi verso più costosi modelli a pigmenti (che per le loro caratteristiche restano comunque la soluzione migliore in combinazione con carte opache e Fine Art). Nella Pro-100, i due grigi prendono il posto dei serbatoi del rosso e del verde del modello precedente e si aggiungono alle cartucce dei colori ciano, ciano fotografico, magenta, magenta fotografico, giallo e nero per completare la tavolozza di base. Resta invariata a 4.800 x 2.400 dpi la risoluzione massima della testina fotolitografica Fine, anche se i 6.144 ugelli che la compongono emettono microgocce da 3 picolitri invece dei 2 pl del modello precedente. Senza anticipare le conclusioni delle prove, il cambiamento a nostro giudizio non impatta in modo significativo sulla resa finale delle immagini.

➤ Le caratteristiche tecniche della linea Pixma Pro

Per quanto riguarda caratteristiche fisiche e design, la Pixma Pro-100 conserva l’aspetto robusto e professionale di tutti i modelli della linea attuale e delle generazioni precedenti. Look, dimensioni (689 x 385 x 215 mm) e peso (circa 20 kg) sono quelli della sorella maggiore Pro-10 e come in quest’ultima i controlli sono ridotti al minimo. Nessun touchscreen a colori come nei prodotti di fascia consumer, ma solo pochi tasti essenziali: uno per l’accensione e lo spegnimento della macchina, uno per l’annullamento e la ripresa dei lavori, uno con relativa spia per la connessione Wi-Fi (in standard Ieee 802.11n) e una porta Usb/PictBridge per la stampa diretta da fotocamere digitali o altri apparecchi compatibili.
Sul retro troviamo la porta Usb 2.0 per il collegamento al computer e il connettore Ethernet a 10/100 Mbps. Sul fronte della carta, l’alimentazione è affidata a due diverse sorgenti. Il tradizionale vassoio d’ingresso posteriore gestisce carta comune da 64 a 105 g/mq e carte fotografiche con grammatura massima di 300 g/mq nei formati compresi tra il 10 x 15 cm e l’A3+. Supporti ad alto spessore (fino a 0,6 mm) o con grammatura fino a 350 g/mq devono essere inseriti singolarmente nel vassoio di alimentazione manuale posteriore, che accetta carte fotografiche e Fine Art di dimensioni comprese tra 20 x 25 cm e 33 x 48,3 cm. In aggiunta, la periferica è anche in grado di stampare l’etichetta di Cd e Dvd printable grazie allo specifico vassoio per l’inserimento di dischi ottici da 8 e 12 cm di diametro.

La messa in opera dell’unità  è semplice e ben documentata. Per prima cosa s’installa la testina di stampa nell’apposito alloggiamento sotto il coperchio superiore, poi si inseriscono le otto cartucce d’inchiostro da 13 ml (purtroppo non sono disponibili taniche ad alta capacità ) e si prosegue con l’installazione del corposo pacchetto software, che tra driver e applicazioni occupa poco più di 1 Gbyte di spazio su disco. Tutta la procedura è guidata e richiede nelle prime battute di scegliere il tipo di connessione utilizzato (Usb, rete cablata o wireless). L’unità  è compatibile con i sistemi operativi Microsoft a partire da Windows XP con SP3 (solo a 32 bit) e con OS X 10.5.8 e successivi. Gli utenti Apple beneficiano anche del supporto alla tecnologia AirPrint per la stampa senza fili dai dispositivi mobili della Mela. Tutti i diversi moduli software confluiscono nel Quick menu, residente nell’area di notifica di Windows. Da qui si richiamano rapidamente sia gli applicativi di stampa sia le funzioni secondarie (accesso al portale Creative Park Premium) sia gli strumenti di manutenzione, comuni a tutte le recenti unità  di Canon. Si tratta di moduli noti e già  apprezzati per la versatilità  e la facilità  d’uso offerta nella preparazione e nella stampa di immagini di ogni genere e formato, particolarmente utili per eseguire lavori estemporanei.

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