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Test: Canon Pixma Pro-100, per veri appassionati di fotografia

Redazione | 26 Giugno 2013

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Un prodotto come la Pixma Pro-100, però, è fatto per la stampa seria e meditata di immagini elaborate e preparate […]

Un prodotto come la Pixma Pro-100, però, è fatto per la stampa seria e meditata di immagini elaborate e preparate seguendo un preciso flusso di lavoro. Ecco allora che uno strumento come il nuovo plugin Print Studio Pro semplifica il compito pur lasciando pieno controllo sull’operazione. Il plugin rimpiazza il precedente Easy-Photo Print Pro ed è compatibile con i software Canon Digital Photo Professional, Adobe Photoshop, Photoshop Elements e Lightroom (con le ultime versioni delle applicazioni di Adobe è necessario scaricare dal sito web di Canon il file di aggiornamento a Print Studio Pro 1.1). Realizzato ad hoc per i nuovi modelli della linea Pixma Pro (caratteristiche tecniche della famiglia Pixma Pro), il plugin fornisce un’interfaccia unificata e coerente per la stampa da tutte le applicazioni supportate, semplificando l’accesso e la scelta delle opzioni disponibili. Gran parte della schermata principale è occupata dalla finestra d’anteprima dell’immagine, sotto cui appaiono la barra degli strumenti (per modifiche elementari come rotazione, ritaglio e ingrandimento) e più in basso il rullino con le miniature delle immagini selezionate.

A destra, il pannello delle impostazioni consente di configurare i parametri di stampa (qualità , formato, layout, riproduzione a colori o in bianco/ nero e tipo di supporto cartaceo) e la modalità  di gestione del colore. Print Studio Pro non supporta solo i profili Icc delle carte fotografiche lucide, semilucide e Fine Art di Canon (installati automaticamente con i driver di periferica), ma è anche in grado d’importare e utilizzare i profili dei supporti di produttori terzi, come Canson, Hahnemà¼hle, Ilford e Moab, per citare alcuni dei nomi più noti. Una gestione del colore alternativa è la modalità  Pro, che in un ambiente a luce controllata riproduce in modo fedele l’immagine visualizzata a schermo previa taratura del monitor secondo parametri definiti di temperatura colore, luminanza e gamma.

ICON_LABORATORIONei test di laboratorio, nella stampa a colori la Pixma Pro-100 si è rivelata solo leggermente più veloce della Pro9000 originale (vedere PC Professionale n. 198, settembre 2007). Per esempio, una foto A4 senza bordi in alta qualità  ha richiesto 2 minuti e 32 secondi contro i 2 minuti e 36 secondi del vecchio modello. Per la riproduzione al vivo di un file Tiff di 66,4 Mbyte (5.787 x 4.016 punti) sono stati necessari 3 minuti e 59 secondi in A3 e 4 minuti e 52 secondi in A3+. In bianco e nero, invece, il gap tra nuovo e vecchi modelli è abissale. Su carta a finitura lucida, la Pro-100 ha prodotto una foto A4 in alta qualità  in 2 minuti e 43 secondi, laddove la Pro 9000 di prima generazione aveva richiesto più di 14 minuti. I miglioramenti prodotti dai tre inchiostri monocromatici si sono manifestati inevitabilmente anche sul piano qualitivo. L’analisi degli elaborati, confrontati con quelli prodotti a suo tempo dalla Pro9000, ha evidenziato come la Pixma Pro-100 offra una gamma tonale più estesa e neutra e restituisca sfumature più morbide. Su carte lucide e semilucide, le foto in bianco e nero (anche quelle convertire attraverso Print Studio Pro) sono apparse ricche di dettagli nelle basse luci, ben contrastate e con un nero profondo e compatto come si conviene a una stampa professionale. Nonostante l’interazione non ottimale degli inchiostri dye con le carte porose, la qualità  di stampa è stata soddisfacente anche su supporti Fine Art.

Per ottenere i risultati migliori abbiamo dovuto eseguire qualche prova in più e regolare in modo fine i parametri di luminosità  e contrasto dell’immagine. Non c’è alcun dubbio, però, sul fatto che la Pixma Pro-100 offra il meglio di sé nella stampa a colori, dove su carte lucide come la Canon Pro Platinum (PT-101) è capace di produrre immagini di grande impatto per ricchezza e brillantezza dei colori. Rispetto agli elaborati prodotti dalla Pro9000, abbiamo osservato solo minime differenze nella gamma del verde, del giallo e del rosso, un poco più vividi nel modello precedente grazie agli inchiostri a colori aggiuntivi rosso e verde. Tutte le stampe di test, prodotte su una gamma di supporti di marca e finitura differente, hanno esibito un’elevata fedeltà  cromatica. Merito anche dell’efficacia del nuovo sistema Oig (Optimum image generating system) derivato dall’ammiraglia Pixma Pro-1, un algoritmo di analisi dell’immagine e del colore che calcola la combinazione ottimale degli inchiostri per ciascuna modalità  di stampa e supporto cartaceo. Un contributo importante alla qualità  dei risultati va riconosciuto a Print Studio Pro per la sua capacità  di gestire i profili Icc, indispensabili per ottenere risultati coerenti e prevedibili con carte non targate Canon.

Canon Pixma Pro-100 pro controPer esempio, è stato sufficiente scaricare dal sito di Hahnemà¼hle il profilo per la Photo Rag, un ottimo supporto Fine Art al 100% di cotone e superficie liscia, per ottenere al primo tentativo una stampa finale correttamente esposta e cromaticamente ineccepibile. In tema di carte per Belle Arti, segnaliamo l’ottima resa sia in bianco e nero sia a colori con il supporto Museum Etching di Canon (ma anch’esso prodotto da Hahnemà¼hle), il cui unico difetto – peraltro comune a questa tipologia di carte – è soltanto nel prezzo: circa 46 euro per una confezione di 20 fogli A4. In conclusione, i fotoamatori che desiderano una stampante fotografica A3+ di alta qualità  per produrre stampe sia a colori sia in bianco e nero soprattutto su carte lucide e semilucide hanno nella nuova Pixma Pro-100 un modello in grado di rispondere alle proprie esigenze. Il prezzo di listino competitivo rispetto ai modelli basati su inchiostri a pigmenti, la qualità  offerta dagli inchiostri dye ChromaLife100+ e il corredo software di livello professionale sono i punti di forza della più piccola delle tre Pixma Pro di ultima generazione.
Marco Martinelli e Sergio Lorizio

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