Come attivare la modalità notturna su WhatsApp: la guida semplice per riposare gli occhi
Tra le funzioni più apprezzate dalle app moderne c’è senza dubbio la modalità notturna, o dark mode, e WhatsApp non fa eccezione. Pensata per ridurre l’affaticamento visivo, risparmiare batteria (soprattutto sugli schermi OLED) e offrire un’interfaccia più elegante e meno invasiva alla vista, questa modalità è diventata quasi uno standard. E attivarla su WhatsApp è più facile di quanto si pensi.
La dark mode trasforma i toni chiari dell’interfaccia in sfumature di grigio scuro o nero, mantenendo però leggibili testi, messaggi e menu. È una scelta ideale soprattutto la sera o in ambienti con poca luce, quando aprire una chat dallo sfondo bianco può risultare quasi fastidioso.
Per attivarla, basta entrare nelle impostazioni dell’app. Su Android, il percorso è: Impostazioni > Chat > Tema, mentre su iPhone lo stile segue automaticamente quello impostato a livello di sistema operativo. In altre parole, se il tuo iPhone è già in modalità scura, anche WhatsApp si adeguerà automaticamente.
Quando si seleziona il tema scuro, l’app cambia immediatamente aspetto: lo sfondo della chat diventa più scuro, i testi chiari risaltano di più e anche gli elementi grafici si adattano per risultare meno invasivi visivamente. Il tutto senza influenzare la funzionalità: non cambia nulla nell’utilizzo quotidiano, a parte una sensazione generale di maggiore comfort.
Per molti utenti, questa modalità non è solo una questione estetica. È un vero sollievo per gli occhi, soprattutto durante le sessioni di chat notturne o nei momenti in cui si preferisce evitare la luce intensa dello schermo. Inoltre, in dispositivi con schermi AMOLED, la dark mode può contribuire anche a un leggero risparmio energetico, dato che i pixel neri consumano meno.
In definitiva, attivare la modalità notturna su WhatsApp è un piccolo cambiamento che può fare una grande differenza, soprattutto se usi spesso l’app in ambienti con poca luce. È un gesto semplice, ma che migliora davvero l’esperienza quotidiana.