Successivo

HowTo

Come salvare nel cloud con Office 2013

Dario Orlandi | 30 Giugno 2014

Cloud Google Microsoft Servizi Web Software

L’ultima versione di Office permette di gestire i documenti direttamente nel cloud, grazie al supporto per il servizio di Microsoft, […]

L’ultima versione di Office permette di gestire i documenti direttamente nel cloud, grazie al supporto per il servizio di Microsoft, SkyDrive. In realtà , però, l’implementazione non è limitata a SkyDrive: è possibile collegare le applicazioni di Office anche con storage remoti di terze parti. Tutte le informazioni necessarie sono state inserite da Microsoft in un documento Word, che può essere scaricato dall’indirizzo https://tinyurl.com/AnyCloud. La procedura è piuttosto semplice, ma ha alcune limitazioni: è necessario che il servizio di cloud storage sia sincronizzato con il file system locale (di solito attraverso un client dedicato) e servono alcune icone, in vario formato, che le applicazioni di Office mostreranno nelle finestre di dialogo. Se questi requisiti sono soddisfatti bisogna lavorare con l’editor del Registro di configurazione per aggiungere una nuova sottochiave nel percorso HKCU\Software\Microsoft\Office\Common\Cloud Storage, assegnandole un Guid univoco. Guid è l’acronimo di Globally Unique Identifier, un numero intero di 128 bit generato in modo da avere una probabilità  pressoché nulla di ripetersi; è quindi ideale per individuare univocamente un oggetto. Viene di solito rappresentato come una sequenza alfanumerica esadecimale di 32 caratteri, separata in cinque sezioni per mezzo di trattini (-). Per generare un nuovo Guid si può utilizzare per esempio il servizio online www.guidgenerator.com; dopo aver ottenuto la stringa, è opportuno verificare che sia effettivamente univoca: la probabilità  di una duplicazione è bassissima, ma una verifica non costa nulla. Basta richiamare la funzione di ricerca di Regedit (Modifica/Trova) e incollare la stringa generata; se non viene riportato nessun risultato, il Guid può essere utilizzato.

Dopo aver generato il Guid bisogna creare una nuova chiave nel percorso segnalato in precedenza, e poi aggiungere una serie di valori che specificano la posizione della cartella sincronizzata con lo storage remoto, l’indirizzo Web del servizio e di alcune icone in vario formato. Per fortuna, per alcuni tra i servizi più diffusi si possono utilizzare file batch già  pronti: sono disponibili sia per Dropbox (https://dl.dropbox.com/u/46565/dropbox_service_add.bat) sia per Google Drive (https://docs.google.com/open?id=0B8XlUYxdHr7XMDQwQVN0VmZKRlk). In entrambi i casi, lo script richiederà  la posizione della cartella sincronizzata con lo storage remoto: è opportuno prepararsi raggiungendo il percorso tramite Esplora risorse e copiandolo negli appunti.

Applicazioni 1