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Photoshop: Un droplet per convertire le immagini

Dario Orlandi | 15 Dicembre 2014

Fotografia Software

Photoshop offre da molte versioni una funzione potentissima per automatizzare i flussi di lavoro, che però rischia di passare inosservata […]

Photoshop offre da molte versioni una funzione potentissima per automatizzare i flussi di lavoro, che però rischia di passare inosservata di fronte alle ultime novità  integrate nelle release più recenti. Ed è un peccato, perché tutti gli utenti, anche i meno esperti, dovrebbero conoscerla: si tratta dello strumento Droplet, che permette di trasformare qualsiasi comando o sequenza di azioni in uno tool esterno, un vero e proprio file eseguibile che può essere richiamato anche senza aprire l’interfaccia di Photoshop. Basterà  poi trascinare sulla sua icona uno o più immagini per elaborarle automaticamente. Vediamo come si realizza un droplet.

Il primo passo è definire la sequenza di azioni che svolgono il compito da automatizzare: per esempio, immaginiamo di voler convertire una o più immagini in Jpeg, con una larghezza prefissata – ad esempio 1.920 pixel – e salvarle alla massima qualità . Aprite Photoshop e caricate un’immagine qualsiasi; richiamate poi la finestra Azioni (per esempio con la scorciatoia Alt+F9) (figura A); evidenziate la cartella Azioni personali, fate clic su Crea nuova azione, assegnatele un nome significativo e fate clic su Registra
(figura B). Da questo momento, tutti i comandi e le funzioni richiamate saranno registrate nell’azione. Selezionate Immagine/Metodo/Colore RGB per impostare lo spazio colore, e poi richiamate la funzione Immagine/Dimensione Immagine (figura C). Inserite il valore 1920 Pixel nel campo Larghezza e confermate con OK. Aprite infine la finestra di salvataggio (figura D); scegliete il formato Jpeg e fate clic su Salva.

Nella finestra successiva, relativa alle impostazioni del formato Jpeg, selezionate la massima qualità  e confermate con OK. È giunto il momento di fermare la registrazione; l’azione somiglierà  a quella mostrata nella figura E. Non preoccupatevi della cartella di destinazione, questa opzione potrà  essere modificata nel prossimo passaggio.

Aprite la finestra di creazione del droplet, selezionando File/Automatizza/Crea droplet (figura F). Inserite per prima cosa una destinazione per il file eseguibile, facendo clic sul pulsante Scegli nella sezione Salva Droplet in; verificate che sia evidenziata l’azione appena registrata, poi scegliete Cartella nella sezione Destinazione e indicate la cartella in cui memorizzare i file di output. Per evitare di sovrascrivere gli originali, aggiungete un segno di spunta accanto all’opzione Ignora comandi Azione “Salva con nome” e modificate lo schema di denominazione, come in figura G; infine salvate il droplet. Troverete un nuovo file eseguibile nella posizione indicata; non resta che verificarlo, selezionando qualche immagine e trascinandola sulla sua icona.