Instagram sta compiendo un ulteriore passo avanti nella tutela dei suoi utenti più giovani, ampliando il proprio processo di verifica dell’età con l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale avanzati. L’obiettivo è duplice: garantire che gli adolescenti accedano a un’esperienza sicura e monitorata, e offrire ai genitori nuovi strumenti di notifica e supervisione.
Questa iniziativa si inserisce nel più ampio dibattito sul rafforzamento dei limiti di età sui social media, un tema diventato sempre più centrale nel panorama digitale contemporaneo. In quest’ottica, le nuove funzionalità di Instagram potrebbero rappresentare un importante passo nella difesa della sicurezza online dei più giovani.
Come funziona il nuovo sistema AI
Negli ultimi due anni, Instagram ha progressivamente affinato i suoi strumenti di controllo dell’età. Ora, grazie all’intelligenza artificiale, è in grado di rilevare segnali più complessi che indicano se un utente ha dichiarato un’età falsa. Secondo Meta, il sistema si basa su un classificatore AI addestrato su una vasta gamma di segnali, tra cui:
- Informazioni del profilo, come la data di creazione dell’account
- Interazioni dell’utente con altri profili e contenuti
- Tendenze di coinvolgimento tipiche delle diverse fasce d’età
- Tempo di visualizzazione dei contenuti
- Profili seguiti
- Messaggi diretti e altri comportamenti
Inoltre, l’algoritmo è ottimizzato per tenere conto di specificità geografiche, grazie all’analisi di dati localizzati, in modo da migliorare la precisione dei risultati in contesti culturali differenti.
Il sistema sviluppato da Meta è potenzialmente molto efficace nell’identificare utenti che cercano di aggirare i controlli. L’intelligenza artificiale non si limita a cercare prove esplicite, ma costruisce un profilo comportamentale basato su una vasta rete di segnali impliciti, spesso impercettibili all’occhio umano.
Oltre alla verifica automatizzata dell’età, Instagram introdurrà notifiche dedicate ai genitori, che li aiuteranno a seguire da vicino l’esperienza online dei propri figli, rendendoli più consapevoli dei potenziali rischi.
Se questi strumenti si riveleranno efficaci, potrebbero rappresentare un importante precedente per l’intero settore social. In caso contrario, la discussione sull’accesso dei minori alle piattaforme digitali potrebbe spostarsi verso restrizioni ancora più rigide.