Giusto un anno fa il 26 dicembre 2008 il titolo Apple (AAPL, sul Nasdaq) quotava 85,81, oggi ha toccato 209,04. Un 170% guadagnato in dodici mesi incendia i cuori degli appassionati, gonfia i portafogli degli investitori (istituzionali o privati che siano) e arriva persino a far ipotizzare agli analisti un prossimo record «tra 325 e 435 dollari» nei prossimi dodici mesi. Ma c’è un ma…
Cautela: gli analisti non hanno sfere di cristallo per anticipare il futuro (altrimenti la crisi dei mutui subprime non li avrebbe sorpresi).
Al titolo Apple ha fatto sicuramente bene la stagione natalizia, quanto mai positiva, e il line-up di una serie di prodotti azzeccati e dal prezzo coerente. Ma alla quotazione del titolo ha fatto da amplificatore il numero smisurato di rumors che circolano in rete a proposito dell’imminente Apple Tablet. Giornalisti, case editrici, blogger e utenti comuni ne parlano talmente tanto da autoconvincersi dell’imminente rivoluzione.
Una carrellata di rumors in ordine di arrivo e non di rilevanza:
– La registrazione del dominio iSlate da parte di Apple. Potrebbe essere il nome del nuovo prodotto.
– La prenotazione per gli spazi dello Yerba Buena Center a San Francisco per un grande evento Apple a fine gennaio
– L’avvistamento nel log di navigazione di alcuni siti di un sedicente “iPhone modello 3”
– La scoperta nei tool di sviluppo della possibilità di eseguire il debug di applicazioni iPhone a risoluzione superiore a 320×480
L’unico dato reale è che Apple, come sempre, è totalmente silenziosa. E probabilmente qualcuno a Cupertino trascorre gli ultimi giorni dell’anno ridendo, mentre legge quanto passa sui vari siti e su Twitter, dove le due fazioni pro e anti tablet si sfidano a battute. (Degna di nota quella dei detrattori: “iSlate is late”, l’iSlate è in ritardo”)
Facciamo anche noi una scommessa sul nome del fantomatico oggetto? Secondo voi sarà iPad, iSlate, iTab o altro?