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20 estensioni per Google Chrome

Redazione | 28 Agosto 2012

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Il Chrome Web Store si arricchisce ogni giorno di nuove estensioni e non è facile localizzare le più interessanti. Abbiamo […]

Il Chrome Web Store si arricchisce ogni giorno di nuove estensioni e non è facile localizzare le più interessanti. Abbiamo selezionato per voi quelle davvero imperdibili.

di Elena Avesani

Il browser di Google può essere facilmente arricchito di nuove funzionalità  con le cosiddette estensioni. Si tratta di plug-in che gli utenti installano scegliendoli nel Chrome Web Store, il repository gestito da Google stessa . Questo sito purtroppo è decisamente dispersivo: sembra una caratteristica ormai comune di tutti gli App store quella di pilotare la scelta degli utenti facendo proposte dirette e non permettendo una ricerca mirata se non per nome o, al massimo, per categoria. Già  la ricerca per parole chiave offre risultati poco convincenti. A questo punto non resta che affidarsi al passaparola di altri utenti, provare gli add-on più celebri (spesso mutuati da Firefox) oppure andare per tentativi. In questo articolo abbiamo selezionato per voi venti estensioni utilissime, che svolgono le funzioni più svariate: dal blocco della pubblicità  alla visualizzazione delle foto; dal tweaking di Facebook all’aggiunta di nuove possibilità  operative a Gmail.

Il Chrome Web Store, il sito Web dove si trovano le estensioni per il browser di Google, diventa ogni giorno più ricco. Questo è dovuto soprattutto alla crescente diffusione di Chrome – al momento utilizzato, secondo la società  di ricerca Net Applications, dal 19% degli utenti, appena un punto percentuale sotto il ben più anziano Firefox – e alla sua vicinanza stretta con Safari: entrambi sono basati sul motore di rendering Web Kit, le cui Api servono allo sviluppo di molte estensioni.

Esplorando il Chrome Web Store, però, si nota subito che le estensioni rappresentano solo una parte del software scaricabile: vi sono anche tanti temi per il browser e molte Web app. Sono queste ultime, forse, a generare più confusione, anche perché spesso e volentieri sono solo shortcut a siti Web o a servizi on-line. Le estensioni sono riconoscibili perché sono raccolte in una zona a parte e la loro icona è rappresentata sempre da una tessera di puzzle.

Basta scorrere le categorie degli add-on di Chrome per rendersi conto che molte estensioni sono prodotte da Goo­gle stessa, per potenziare l’accesso ai propri servizi (per esempio Calendar, Gmail, Google +, Picasa, Traduttore e così via). Gli add-on di terze parti più diffusi sono di solito conversioni o imitazioni di quelli per Firefox: la cosa non deve sorprendere, visto che molti sviluppatori e progetti open source stanno spostando la loro attenzione dal browser di Mozilla a Chrome.

Tuttavia un altro genere di estensioni sta prendendo piede, complice anche la diffusione dei social network, dei dispositivi mobili e dei servizi cloud. Si tratta di add-on che non solo arricchiscono l’esperienza di navigazione sul computer (magari ingrandendo un’immagine o reimpaginando un articolo in modo più leggibile), ma agevolano anche lo scambio di dati tra dispositivi, la sincronizzazione delle informazioni tra più computer e permettono all’utente di mantenere un legame costante con i propri dati. In sostanza le estensioni del browser stanno diventando uno dei tasselli della nostra vita on-line, parte dell’ecosistema che vede coinvolti anche smartphone e tablet. Per questo motivo un utente di Evernote (giusto per fare l’esempio di un prodotto utilissimo per chi è abituato a raccogliere appunti e informazioni on-line) non può praticamente fare a meno della corrispondente estensione per il browser.

Le estensioni che vi proponiamo in queste pagine appartengono a entrambe le categorie: ci sono quelle autonome, le cui funzionalità  rimangono circoscritte al browser (per esempio Hover Zoom, che non obbliga a fare clic sulle miniature nelle gallerie fotografiche per aprire le immagini corrispondenti) e quelle che fanno capolino nel mondo del cloud (esemplare è Attachments.me, un servizio che dà  una marcia in più a Gmail consentendo una gestione molto versatile gli allegati di posta.

Un’avvertenza prima di iniziare la lettura: è facile farsi prendere la mano e installare un numero eccessivo di estensioni. Ciascun add-on, tuttavia, occupa costantemente una certa quantità  di memoria come si può facilmente constatare avviando il Task Manager di Chrome con la scorciatoia da tastiera Shift+Esc: l’impatto complessivo sulla Ram del computer potrebbe non essere irrilevante. Di recente il team di sviluppo del browser ha annunciato che nei prossimi mesi il motore di gestione verrà  dotato di una nuova funzione, chiamata Event Pages, grazie alla quale gli sviluppatori potranno realizzare estensioni in grado di attivarsi solo in caso di eventi specifici invece di rimanere sempre in funzione. Ci vorrà  probabilmente qualche mese prima che questa caratteristica venga implementata nella versione stabile del browser (è già  disponibile in quella per gli sviluppatori) e, in ogni caso, le estensioni dovranno essere modificate per poterne trarre vantaggio. Nel frattempo vi consigliamo di disinstallare le estensioni che non usate. Può essere una buona idea anche disattivare quelle che servono solo di rado, abilitandole solo al momento opportuno: la procedura, molto semplice e rapida, è descritta nel riquadro “Estensioni sotto controllo”.

1 Lookup Companion For Wikipedia

Lookup Companion for Wikipedia è lo strumento ideale per una lanciare rapidamente una ricerca sulla famosa enciclopedia on-line senza dover aprire una scheda separata in Chrome. L’estensione aggiunge un pulsante accanto alla barra dell’indirizzo: quando lo si preme, compare un pannellino che contiene un vero e proprio minibrowser di Wikipedia, naturalmente completo di una casella di testo in cui inserire la chiave di ricerca. La voce viene mostrata in una modalità  molto compatta, simile a quella usata per gli smartphone; il pulsante Open in Tab permette in ogni caso di visualizzarla anche in modalità  standard, all’interno di una scheda di Chrome aperta per l’occasione. Nelle opzioni dell’estensione si può impostare a piacere la versione di Wikipedia su cui effettuare la ricerca; è anche possibile indicare una versione secondaria, da usare in alternativa: basta un clic su un pulsante per passare da una all’altra. La commutazione ripete anche l’ultima ricerca, ma non in modo intelligente. Ad esempio se si cerca Carbonio sulla versione italiana di Wikepedia e poi si seleziona English nella sezione Languages, viene richiamata in automatico la pagina corrispondente alla voce inglese Carbon. Questa estensione invece ripete pedissequamente la ricerca originale, di conseguenza quasi sempre si ottiene il messaggio “articolo non trovato”, tranne nei casi di termini internazionali, nomi di persona o simili. L’estensione non conserva memoria delle ricerche fatte: esistono i pulsanti di navigazione per muoversi avanti e indietro nelle pagine visitate, ma la cronologia viene salvata solo all’interno della medesima sessione di navigazione. Questo significa che se si apre e chiude Lookup Companion rimanendo nella stessa finestra di Chrome la cronologia delle ricerche sarà  navigabile. Uscendo dal browser, invece nessuna cronologia ricorderà  le parole chiave, neanche quella di Chrome stesso.

2 Checker Plus For Google Calendar

Checker Plus for Google Calendar accede a Google Calendar per offrire direttamente sulla barra di Chrome uno spaccato sugli impegni programmati nei calendari del proprio account. L’estensione è particolarmente ricca di opzioni e non si limita a rielaborare il calendario nel pop-up collegato al pulsante sulla barra, ma mette a disposizione alcuni strumenti piuttosto comodi. In primo luogo, il pulsante dell’estensione stessa segnala, con una colorazione variabile, l’imminenza di un appuntamento con un conto alla rovescia che indica quanto tempo manca. Aprendo il pannello dell’estensione si ha una visualizzazione in miniatura degli appuntamenti fissati in giornata, con la possibilità  di leggerne i dettagli o aggiungerne altri accedendo direttamente all’interfaccia di Calendar. Gli eventi vengono notificati tramite messaggi sonori e la scheda delle opzioni permette impostazioni molto granulari sulla visibilità  degli eventi e dei calendari importati. Alcune (in effetti molto poche) delle numerosissime opzioni disponibili – ad esempio quella che attiva la ripetizione delle notifiche – sono però accessibili solo dopo aver fatto all’autore una donazione a piacere. Segnaliamo come alternativa a questa estensione la nota e diffusa DayHiker, che però dal 2010 non è più supportata dal suo sviluppatore: è un po’ più semplice da utilizzare, è molto simile e permette di aggiungere eventi collegandosi direttamente al Calendario, ma purtroppo il suo sistema di allarme interno non funziona (quindi è meglio escluderla se si fa affidamento anche sui segnali acustici). (…)

Estratto dell’articolo di 12 pagine pubblicato sul numero di settembre 2012