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Audio multiroom: sette soluzioni sotto test

Redazione | 1 Aprile 2015

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La musica riveste senza ombra di dubbio un ruolo fondamentale tra i piaceri della vita e la maggior parte delle […]

Art-Multiroom

La musica riveste senza ombra di dubbio un ruolo fondamentale tra i piaceri della vita e la maggior parte delle persone dimostra di apprezzare i momenti di sano relax con la compagnia di un buon sottofondo audio. Musica liquida, cloud e sistemi di streaming hanno allargato orizzonti e disponibilità  consentendo di accedere facilmente, e spesso anche in maniera economicamente conveniente, a enormi raccolte e collezioni di ogni genere, per un piacere d’ascolto virtualmente infinito. Anche sul piano dei dispositivi hardware e della infrastruttura, l’informatica ha fornito un contributo essenziale consentendo una distribuzione capillare della musica: questo mese ci occupiamo pertanto della realizzazione di un sistema audio wireless multiroom, testando alcune soluzioni consumer proposte da noti produttori del settore audio e dell’elettronica di consumo.

di Marco Martinelli

ICON_EDICOLAPer definizione, con sistema multiroom o multi ambiente si intende la distribuzione all’interno della casa di un segnale audio-video verso più ricevitori della stessa marca, gestibili in maniera centralizzata da un dispositivo di controllo. Rispetto alla semplice dislocazione nelle diverse stanze di impianti Hi-Fi indipendenti o di dispositivi audio semplicemente dotati di connettività  cablata o wireless, un sistema multiroom offre il vantaggio essenziale di consentire la riproduzione sincronizzata (oppure anche dissociata) attraverso un’applicazione unica, generalmente disponibile per diversi sistemi operativi, in grado di accedere a più sorgenti quali file locali e condivisi in rete, radio Internet o servizi di streaming. Le ripercussioni pratiche – ed economiche – di questo sistema sono evidenti: l’accesso centralizzato evita la ridondanza di dispositivi (soprattutto delle sorgenti tradizionali quali lettore Cd o radio, nonché di diversi telecomandi), offre un sistema di controllo molto più preciso ed efficace e, grazie alla modularità , consente di personalizzare e ottimizzare la riproduzione sonora in ciascun ambiente.

Il soggiorno, per esempio, potrà  essere sonorizzato con un dispositivo di maggior potenza e dimensioni oppure con più diffusori abbinati in modalità  stereo (opzione supportata dalla maggior parte dei prodotti provati), mentre per uno studio o la camera da letto potrebbero essere sufficienti sistemi più piccoli ed economici.

I sistemi in prova

Nella scelta dei dispositivi da provare ci siamo orientati su modelli in grado di offrire un buon compromesso tra facilità  d’installazione, modularità  e – ovviamente – prezzo, scegliendo soluzioni economicamente accessibili a tutti e adatte a soddisfare gli utenti che privilegiano l’aspetto musicale e la semplicità  d’uso per riprodurre la propria libreria di musica liquida e ascoltare l’immenso patrimonio audio offerto da Internet, preferibilmente senza dover modificare o riconfigurare la propria rete cablata o wireless domestica. Tutti i dispositivi provati adottano di serie un modulo Wi-Fi, affiancato in molti casi anche da una porta Ethernet che rappresenta un’opzione indiscutibilmente perfetta in termini di prestazioni e affidabilità , ma spesso inattuabile per ragioni pratiche.

Nel corso delle prove, che hanno visto confrontarsi sette produttori per un totale di 19 apparecchi, ci siamo premurati di verificare la reale capacità  di trasmissione e ricezione del segnale tra i vari apparecchi, poiché la stabilità  dello streaming rappresenta un requisito essenziale necessario per garantire il corretto funzionamento e la sincronizzazione tra sistemi multi ambiente. I test si sono svolti in un’abitazione di medie dimensioni (circa 100 m2), posizionando a rotazione uno o più diffusori amplificati in ciascuna stanza, in modo da misurare la reale portata del segnale anche attraverso più pareti interne e diversi elementi d’arredo quali mobili, divisori e librerie: sotto questo profilo possiamo anticipare che i risultati sono stati senz’altro soddisfacenti, poiché non abbiamo riscontrato in nessun caso alcuna difficoltà , nemmeno impegnando la banda wireless con lo streaming contemporaneo da più sorgenti verso differenti ricevitori. In tema di posizionamento nell’ambiente è opportuno notare come molti dei sistemi testati, soprattutto quelli di minori dimensioni, offrano l’opzione dell’installazione a parete mediante staffe di supporto, sistema pratico quando lo spazio a disposizione è ridotto oppure l’arredamento non consente altre soluzioni. In questo caso, il nostro consiglio, prima di forare i muri o disporre il passaggio di cavi (l’alimentazione è comunque necessaria), è quello di effettuare qualche prova d’ascolto per valutare la corretta sistemazione.

La vicinanza alle pareti, infatti, generalmente altera la resa sonora in maniera percettibile, per lo più rinforzando l’emissione in gamma bassa e diminuendo la spazialità  del suono soprattutto in profondità . Un altro fattore chiave è determinato dall’altezza, che nelle condizione ideali dovrebbe essere in linea con le orecchie di chi ascolta; da evitare nel modo assoluto, proprio per non esasperare gli aspetti citati, l’installazione dei diffusori in prossimità  degli angoli della stanza o in eventuali nicchie a parete. (…)

Trovate l’articolo completo su PC Professionale di aprile 2015