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Monitor IPS Full Hd multiuso: la prova comparativa

Redazione | 28 Ottobre 2013

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Abbiamo messo a confronto nove monitor prodotti con tecnologia Ips con caratteristiche che si adattano a molteplici campi d’impiego: da […]

Monitor IPS Full HD

Abbiamo messo a confronto nove monitor prodotti con tecnologia Ips con caratteristiche che si adattano a molteplici campi d’impiego: da quello di basso profilo per la normale produttività  personale e la navigazione Internet, a quelli più evoluti che prevedono l’utilizzo di videogiochi, visione di film in alta definizione o di fotografie e tanto altro ancora. I pannelli realizzati con una delle tante tecnologie Ips disponibili rappresentano un enorme salto in avanti per chi apprezza la qualità  dei colori, tanto che il passaggio a uno di questi display può essere considerato come un biglietto di sola andata: dopo averne provato uno sarà  molto difficile riuscire a tornare indietro. Il monitor è uno dei componenti del Pc più longevi in assoluto, con una vita media che supera senza difficoltà  i dieci anni qualora non siano presenti difetti di produzione. In ambito aziendale, così come in quello domestico l’aggiornamento interessa i componenti che determinano le prestazioni del sistema oppure la capacità  di archiviare dati, mentre il monitor rimane a fare capolino sulla scrivania fino a quando non subentra l’effettiva necessità  di sostituirlo.

di Nicola Martello e Michele Braga

ICON_EDICOLAAncora oggi la maggior parte dei monitor Lcd installati nelle case e negli ambienti di lavoro – eccezione fatta per quelli professionali dove l’intervento su immagini e video richiede display di ultima generazione – utilizza pannelli a cristalli liquidi di tipo Tn (Twisted Nematic); questi, che sono stati tra i primi monitor Lcd a entrare in commercio, hanno il vantaggio di essere relativamente economici da produrre e di offrire ottime prestazioni velocistiche durante la rappresentazione di immagini in rapido movimento. La tecnologia Tn ha però anche due gravi difetti che nel corso degli anni non è stato possibile eliminare, sebbene vi siano stati importanti miglioramenti tecnologici: la scarsa fedeltà  cromatica e la variazione dei colori e della luminosità  in funzione  del punto di osservazione. Mentre per verificare il primo limite serve un occhio allenato e una sonda colorimetrica, constatare il secondo è molto più semplice. Stando davanti a un display Lcd di tipo Tn, che mostra un’immagine con un buon numero di colori (la foto di un paesaggio o un ritratto vanno benissimo), ci si sposta lentamente di lato e in direzione verticale, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo: quello che si osserva è una perdita repentina di luminosità  nell’immagine e una mutazione delle tinte cromatiche. Dal 1996 è disponibile un’altra tecnologia a cristalli liquidi che non soffre di questi limiti specifici, ma la cui diffusione è stata lenta a causa del maggior costo di produzione e quindi d’acquisto. Parliamo della tecnologia Ips (In-Plane Switching) sviluppata in origine da Hitachi e che nel corso degli ultimi anni ha dato vita a molteplici varianti. Lo scopo di questa prova è offrire un confronto tra una selezione di prodotti adatti agli utilizzi più comuni; abbiamo quindi chiesto a tutti i principali produttori di fornirci un massimo di due modelli – con pannelli differenti per dimensione o risoluzione – con diagonali tra i 22 e i 27 pollici e risoluzioni comprese tra 1.680 x 1.050 e 1.920 x 1.200 pixel. Tutti i modelli che abbiamo ricevuto in prova sono Full Hd, cioè 1.920 x 1.080, segno che il mercato dei monitor di largo consumo si è adeguato alla risoluzione impiegata per i contenuti cinematografici.

Le caratteristiche di un buon monitor
Prima di analizzare i singoli prodotti in prova vediamo quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un buon monitor multiuso, adatto non solo per il normale utilizzo del Pc, ma anche per giocare, guardare film e fotografie. Le caratteristiche del pannello sono le prime da valutare, senza però dimenticare che l’ergonomia e la comodità  di utilizzo derivano anche dagli altri elementi del prodotto nel suo complesso: menu e possibilità  di configurazione dei parametri, scocca e le regolazioni, quando disponibili, permesse dalla base di supporto.
Un monitor moderno dovrebbe avere una risoluzione almeno Full Hd, cioè pari a 1.920 x 1.080 pixel; le risoluzioni inferiori dovrebbero essere una opzione solo nel caso in cui sia effettivamente necessario optare per un display con diagonali sotto i 22 pollici.
La misura della diagonale, che determina la superficie effettiva del pannello, dovrebbe essere tra i 24 e i 27 pollici così da fornire una buona copertura dello spazio visivo dell’utente. Un monitor con diagonale di 24 pollici è un buon punto di equilibrio, ma dovrete valutare se preferire il formato a 16:9 (1.920 x 1.080) o quello a 16:10 (1.920 x 1.200); il primo permette di avere un angolo di visione molto aperto sull’orizzontale e sufficiente a simulare il campo di visione umano, mentre il secondo offre un maggiore sviluppo verticale – 120 pixel possono sembrare pochi, ma la differenza visiva è molto evidente – e probabilmente uno dei migliori compromessi tra dimensione del pannello e risoluzione. Diagonali minori sacrificano troppa superficie e affaticano la vista perché i dettagli diventano molto piccoli; a parità  di risoluzione i monitor da 27 pollici offrono maggior spazio, ma se il pannello non è di ottima fattura rischiano di compromettere la nitidezza di immagini e testi a causa della maggiore dimensione dei pixel.
Valutate attentamente anche le possibilità  di regolazione offerte dalla base di supporto perché un display mal posizionato e utilizzato per lunghe sessioni di lavoro o gioco può determinare posture scorrette e affaticamento muscolare, soprattutto al collo. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 272 di PC Professionale

 

I monitor provati

  • Acer T272HL
  • Aoc I2369Vm
  • Dell P2414H
  • Dell P2714H
  • Eizo Foris FS2333
  • Lg 27EA73LM
  • Nec EA224WMi
  • Philips 274E5QHA
  • Samsung S27C650D

Come abbiamo eseguito le prove

Per le prove di laboratorio abbiamo impiegato un computer con Windows 7 Ultimate a 64 bit e con una scheda video Amd Radeon HD 7970 GHz Edition impostata in modo da produrre segnali video alla risoluzione nativa del monitor e con 32 bit di prodondità  colore.
Tutti i monitor sono stati lasciati accesi per almeno 30 minuti prima di cominciare i test e le cali- brazioni. Per le valutazioni cromatiche abbiamo usato diverse immagini campione, le schermate generate dai programmi DisplayMate (www.displaymate.com) e PassMark Monitor Test (www. passmark.com), film in Full HD da Blu-ray. Abbiamo anche adoperato un media extender Syabas Popcorn Hour A-300, collegato via Hdmi. Nel caso il monitor non disponesse di una porta di questo tipo, siamo ricorsi a un adattatore Dvi-Hdmi.

Queste periferiche ci hanno consentito di verificare la compatibilità  dei display con la cifratura Hdcp e con le varie risoluzioni video previste per l’Alta Definizione. Tutti i monitor sono stati utilizzati anche per sessioni di gioco al fine di valutarne le prestazioni con immagini in rapido movimento diverse da quelle tipiche di un video cinematografico.

Dopo una prima taratura manuale, eseguita con le regolazioni disponibili nei menu Osd, e una conseguente valutazione, abbiamo impiegato il sistema di calibrazione Spyder4Elite per ottenere un profilo colore Icc. I valori di calibrazione sono stati: gamma 2,2, temperatura colore 6.500K e luminosità  120 cd/m2. Una volta attivato profilo Icc abbiamo ripetuto tutti i test con le schermate, per giudicare i miglioramenti ottenuti. Per verificare i valori dichiarati dei consumi abbiamo collegato il cavo elettrico dei monitor a un wattmetro, rilevando il carico in watt quando i display mostravano una tipica schermata di Windows, quando erano in stand-by e quando erano spenti.