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Nas, i nuovi server di rete. Sette prodotti in prova

Redazione | 6 Maggio 2015

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I Nas fanno di tutto per far sempre meno fede al proprio nome: definirli oggi semplicemente Network Attached Storage è […]

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I Nas fanno di tutto per far sempre meno fede al proprio nome: definirli oggi semplicemente Network Attached Storage è altamente riduttivo, tanto questi apparati si sono nel corso degli anni tramutati in server a tutto tondo. In ambito Soho (Small Office Home Office), i Nas sono poi riusciti ad abbinare una gamma di funzioni sempre più ampia con una semplicità  di utilizzo un tempo sconosciuta: oggi utilizzare uno di questi strumenti è un’operazione alla portata di tutti gli utenti con un minimo di esperienza con i personal computer. Sotto alcuni aspetti si tratta anzi di apparati più intuitivi di un Pc, e possono essere amministrati e configurati da smartphone e tablet. Paragonarli a semplici dischi esterni è un errore grossolano nel quale non si deve cadere.

di Simone Zanardi

ICON_EDICOLAI Nas sono in primo luogo dei dispositivi dotati di un vero e proprio sistema operativo. Questo consente loro di eseguire applicazioni e quindi di svolgere funzioni e servizi in modo autonomo da un personal computer. A differenza di questi ultimi non si gestiscono tramite un sistema di input/output connesso direttamente (i classici monitor, mouse e tastiera dei Pc), ma sono connessi in rete e quindi raggiunti dai terminali come computer, tablet e smartphone attraverso il browser Web, come si farebbe con un normale sito Internet. Attraverso le pagine di controllo gli utenti possono così controllare il Nas e gestirne tutti i parametri di funzionamento, senza alcuna limitazione. Dal punto di vista della semplicità  di utilizzo, i Nas si trovano oggi in un felice punto di convergenza tra ottimizzazione e versatilità  del software di base. Il sistema operativo di questi apparati è quasi sempre basato su versioni custom di Linux: questo consente agli sviluppatori di massimizzare le prestazioni rispetto ai sistemi operativi generalisti come Windows, e di esibire solo le funzioni e i parametri necessari gli utente. Nonostante il proliferare dei servizi e delle applicazioni a bordo, i Nas restano apparati specializzati, perlomeno nella configurazione standard. In questo senso possono essere paragonati agli smartphone, anch’essi dotati di sistemi operativi “agili”.

Quasi tutti i Nas dispongono poi di un sistema di installazione di pacchetti opzionali che ne estendono ulteriormente le funzioni. Alcuni di questi pacchetti offrono servizi evoluti e complessi da utilizzare, ma il loro impiego è del tutto facoltativo. Cosa può fare un Nas moderno? In primo luogo, offre spazio di storage condiviso a tutti gli apparati della rete locale: grazie al supporto per numerosi protocolli di accesso e condivisione, può essere utilizzato indifferente da macchine Windows, OS X e Linux. Inoltre, tramite opportune app mobili fornite gratuitamente dai produttori, è in grado di interagire in modo altrettanto semplice con smartphone e tablet. Oltre a conservare i file della rete, lo spazio di storage può essere utile per il backup dei sistemi, conservando una copia di sicurezza sempre accessibile dei dati. Inoltre, interfacciandosi con i servizi cloud i Nas offrono sistemi di sincronizzazione sempre attivi e possono essere raggiunti anche da postazioni remote attraverso un collegamento a Internet. L’utilizzo di protocolli come Dlna permette infine di accedere alle risorse multimediali a bordo anche dalle sempre più diffuse Smart Tv.

Tra le funzioni evolute più diffuse sui Nas moderni vi sono poi le cosiddette download station, moduli attraverso cui il Nas si prende carico di scaricare file da Internet, tramite i protocolli classici come Http e Ftp o collegandosi a reti peer-to-peer come torrent. In questo caso il vantaggio rispetto al download da Pc è duplice: in primo luogo il computer non deve restare attivo per tutto il tempo del download; inoltre, una volta scaricati i dati sono immediatamente disponibili a tutti i terminali di rete sull’unità  di storage condiviso. Abbiamo provato per voi sette Nas a doppia baia con prezzi variabili dai 100 ai 500 euro, dischi esclusi. Considerando che oggi si può acquistare una coppia di hard disk da 2 terabyte a meno di 200 euro (la metà  se ci si accontenta di 1 terabyte a disco), un ottimo server domestico o per il piccolo ufficio può oggi essere messo in pista a partire da 250 euro circa. Dove non indicato diversamente, i Nas sono infatti commercializzati senza dischi inclusi. P

er tutti i prodotti esaminati abbiamo richiesto una connessione Gigabit Ethernet che garantisce oggi prestazioni più che adeguate e commensurate alla reale capacità  elaborativa di questi apparati, mentre l’interfaccia Usb di terza generazione permette di effettuare collegamenti veloci verso periferiche di memoria esterne. (…)

Trovate l’articolo completo su PC Professionale di maggio 2015