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Tutto ciò che serve in ufficio sotto i 700 euro

Giorgio Panzeri | 25 Febbraio 2010

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Articolo di Marco Martinelli Secondo l’ultimo rapporto trimestrale di Idc, il settore delle periferiche di stampa è in crisi a […]

Laser Ape

Articolo di Marco Martinelli

Secondo l’ultimo rapporto trimestrale di Idc, il settore delle periferiche di stampa è in crisi a livello mondiale, mostrando un trend negativo che rispecchia quello del mercato dell’Information technology in generale. Tra tante percentuali in rosso ce n’è però una in controtendenza: quella relativa alle unità  multifunzione, una categoria di periferiche che incontra sempre più i favori degli utenti sia in ambito business sia consumer.

ICON_EDICOLALe chiavi del successo sembrano potersi riassumere nelle doti di versatilità  e sinergia delle funzioni, affiancate nella maggioranza dei casi da un rapporto qualità /prezzo molto favorevole.

Una Mfp moderna svolge più compiti in uno spazio ridotto e l’integrazione delle componenti in un unico apparecchio facilita il lavoro individuale e di gruppo, aumentando la produttività . La competitività  di questi prodotti cresce grazie anche alla riduzione dei prezzi di listino da un lato e all’incremento delle prestazioni dall’altro: una periferica di questo tipo non è più, come in passato, solo alla portata di aziende di medie dimensioni, ma lo è ora anche di piccoli uffici e studi professionali che hanno la necessità  di realizzare documenti di alta qualità .

In questa rassegna abbiamo messo a confronto sei unità  fra le più rappresentative del mercato, selezionate in base a tre semplici criteri: impiego di un motore di stampa laser/Led a colori a passaggio singolo, connettività  Ethernet di serie, prezzo d’acquisto non superiore a 700 euro (Iva inclusa). Prima di addentrarci nella disamina dei singoli prodotti, vale la pena elencare alcuni punti che rientrano nei parametri di valutazione di una multifunzione e che sono importanti per scegliere il modello più adatto alle proprie necessità .

Un componente discriminante è il fax: delle sei macchine provate, cinque lo offrono nella configurazione standard e si candidano pertanto come scelta preferenziale se si ha la necessità  di usare in modo intensivo questa funzione. L’unico a esserne sprovvisto è il modello di Canon, che ne compensa la mancanza includendo di serie il modulo duplex per la stampa automatica in fronte/retro, accessorio che contribuisce a ridurre drasticamente i costi associati alla stampa. Tutti i modelli provati hanno anche un alimentatore automatico di documenti (Adf), indispensabile per velocizzare la scansione di originali multipagina. Non manca nella maggioranza dei casi una porta Usb frontale, utilizzata per il salvataggio delle scansioni su un supporto di archiviazione esterno e per la stampa diretta di documenti Pdf e immagini.

La scelta ponderata di una multifunzione deve necessariamente comprendere un’attenta valutazione dei costi di gestione e del carico di lavoro medio previsto nella normale attività  lavorativa. Come vedremo, i costi di stampa possono variare anche in misura sensibile: per esempio, la Oki MC360 si è rivelata estremamente concorrenziale tanto nella stampa monocromatica quanto a colori, diversamente dalla Brother MFC-9320CW, il cui costo pagina in quadricromia è piuttosto elevato.

Chi prevede volumi di stampa moderati dovrebbe prestare attenzione alla dotazione iniziale dei consumabili, che raramente assicurano la stessa autonomia dei ricambi standard: in questo senso brilla la Lexmark X544n, offerta con quattro toner a piena capacità  (2.500 copie in nero e 2.000 a colori). Al contrario, le cartucce di prima fornitura dei modelli di Oki e Canon lasciano l’utente a secco, rispettivamente, dopo sole 500 e 800 copie.

Tra le unità  provate, la Color LaserJet CM2320nf di HP ci è sembrata la più completa per l’ottima integrazione tra hardware e software. Tutti i modelli testati, però, hanno fornito prestazioni e risultati di buon livello, differenziandosi per i dettagli e le funzionalità  che abbiamo evidenziato nelle singole recensioni e il cui peso dovrà  essere valutato in base alle specifiche esigenze produttive.

[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 228, in edicola dal 26 febbraio]