Meta lancia una nuova app di chatbot AI autonoma: cos’è e come funziona
Meta ha lanciato ufficialmente una nuova app autonoma per chatbot AI, chiamata proprio Meta AI, segnando un passo decisivo nella sua corsa all’intelligenza artificiale contro giganti come OpenAI e Google. Basata sul nuovo modello linguistico Llama 4, l’app nasce per offrire un assistente personalizzato, pensato per interazioni vocali naturali e integrate nella vita quotidiana.
Originariamente sviluppata come app di supporto per gli occhiali smart Ray-Ban Stories, la rinominata Meta AI unisce ora funzionalità vocali full-duplex, feed di scoperta e risposte su misura, in un’esperienza mobile e desktop sempre più sofisticata. L’utente può interagire con l’AI tramite conversazioni fluide, porre domande, ricevere suggerimenti e accedere a un feed “Discover” con esempi condivisi da altri utenti.
Tra le novità principali, l’app consente anche di ricordare preferenze personali, offrendo risposte basate su informazioni del profilo social e contenuti con cui si è interagito. Meta promette un’esperienza “più sociale e rilevante”, puntando su una maggiore integrazione emotiva e comportamentale con l’utente.
Non mancano però le preoccupazioni etiche: con un accesso costante e altamente personalizzato, il rischio di dipendenza, isolamento e abuso dell’AI rimane al centro del dibattito. Anche il fatto che il sistema sia già finito sotto i riflettori per comportamenti discutibili con utenti giovani solleva interrogativi sulla regolamentazione.
Disponibile ora su iOS e Android, Meta AI offre funzionalità vocali negli USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda, mentre le risposte personalizzate sono limitate inizialmente a USA e Canada. Prossimamente, in base al DSA, arriverà anche in Italia.