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Microsoft: Windows e Office sono meglio nel cloud

Alfonso Maruccia | 31 Luglio 2018

Cloud Microsoft

Le ultime iniziative di Redmond fotografano un’azienda impegnata a spingere quanto più possibile sulle offerte SaaS, forzando la mano a utenti e aziende con “consigli”, aumento di prezzi e leasing con update eterodiretti.

Il CEO Satya Nadella ha da tempo imposto la sua visione di una Microsoft concentrata prima sul cloud e poi su tutto il resto, e stando alle ultime novità che arrivano da Redmond questa visione dovrebbe presto conoscere un’accelerata non da poco. Microsoft vuole gli utenti nel cloud, sia che si tratti di Office che di Windows.

Come fare, dunque, per spingere l’utenza verso un’offerta “software-come-servizio” (SaaS) che preveda il pagamento di un abbonamento mensile o annuale invece di un acquisto una tantum? Una delle strade battute da Microsoft è quella dell’aumento dei prezzi per le versioni “non-cloud” di Office, con la suite di produttività che dal prossimo 1 ottobre costerà il 10% in più.

Microsoft Cloud

Microsoft ha giustificato l’aumento sulle licenze individuali di Office con la necessità di “sottolineare i benefici” di Office 365, suite Internet-dipendente offerta sotto forma di sottoscrizione a tempo. Anche i prodotti enterprise costeranno il 10% in più, ha comunicato Microsoft, il tutto ovviamente a favore della “consistenza e trasparenza” dell’offerta della corporation.

Sul cloud tutto è “always-on” e costantemente aggiornato, e anche per quanto riguarda Windows 10 gli update gestiti da remoto sono un must per la nuova anima SaaS di Redmond: chi ancora utilizza una vecchia versione dell’OS universale si trova ora a sperimentare un banner che suggerisce l’installazione dell’ultima major release del sistema (Windows 10 April 2018 Update) all’apertura dello store di app UWP.

Per il momento, gli utenti più allergici agli update ossessivo-compulsivi hanno ancora la possibilità di utilizzare tool di terze parti in grado di interferire con la nuova politica always-on. Ma in futuro la natura stessa di Windows potrebbe cambiare radicalmente, con le ultime indiscrezioni che parlano di un nuovo programma (Microsoft Managed Desktop) pensato per fornire un dispositivo Windows 10 in leasing. I clienti, soprattutto in ambito aziendale, dovrebbero pagare un obolo mensile e Microsoft si incaricherebbe di gestire gli aggiornamenti e la manutenzione di questi “thin client” di nuova generazione da remoto.