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Intel abbandona smartphone e tablet

Pasquale Bruno | 2 Maggio 2016

Asus Intel Smartphone Tablet

Gli effetti del nuovo corso di Intel non hanno tardato a farsi sentire. Prima c’è stato l’annuncio della ristrutturazione interna […]

Gli effetti del nuovo corso di Intel non hanno tardato a farsi sentire. Prima c’è stato l’annuncio della ristrutturazione interna con taglio di 12.000 posti di lavoro; poi il 26 aprile Brian Krzanich in persona, CEO dell’azienda, ha illustrato per bene dove vuole andare Intel e quali sono i piani per il futuro.
Questi prevedono una focalizzazione nel settore IoT (Internet of Things, Internet delle cose), Cloud Computing e settore business con la piattaforma Xeon. Ora è stato confermato che Intel abbandonerà  del tutto i processori (o più correttamente i SoC, System-on-a-Chip) per smartphone e tablet.

Questa decisione è stata resa nota dall’analista Patrick Moorhead, che l’ha illustrata in un articolo sulla rivista Forbes. Non c’è un comunicato ufficiale da parte di Intel, ma fonti interne all’azienda hanno confermato questa decisione, come riportato da altre testate online. La cessazione dello sviluppo riguarda le future architetture SoFIA (SoFIA 3GX, SoFIA LTE e SoFIA LTE2) e Broxton, che a questo punto non vedranno mai la luce.

L’attuale SoFIA 3G-R è alla base degli Atom x3, che equipaggiano alcune famiglie di tablet e smartphone in commercio (per esempio, Asus ha diversi modelli con questi SoC). Nulla cambia invece per i processori Atom destinati ai dispositivi più grandi come mini-notebook , convertibili e 2-in-1, che utilizzano processori Atom serie x5 e x7.

La decisione di Intel ha effetti diversi sul mercato: la prima è che Arm diventa monopolista per quanto riguarda le architetture per i SoC da smarthone e tablet; un’altro effetto collaterale è che non vedremo mai un ipotetico “Surface Phone” di Microsoft in grado di far girare applicazioni x86 in modo nativo.

Intel non è nuova a un abbandono così radicale di un settore che non ritiene più strategico: qualcuno ricorderà  nel 2006 la dismissione totale della divisione Xscale (vendendo tutto a Marvell), che sviluppava i processori Intel PXA a base Arm per i palmari dell’epoca (che nel giro di pochissimo si sono evoluti negli smartphone di oggi).