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Test: il nuovo Htc One (M8), Android con stile

Redazione | 20 Giugno 2014

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Il chipset a bordo dell’Htc One (M8) è il nuovo Snapdragon 801 di Qualcomm. La piattaforma offre frequenze operative maggiori […]

Il chipset a bordo dell’Htc One (M8) è il nuovo Snapdragon 801 di Qualcomm. La piattaforma offre frequenze operative maggiori rispetto al predecessore Snapdragon 800 (sino a 2,45 GHz) e supporto ai controller eMmc 5.0 per una banda massima passante di 400 MB/s verso le memorie di massa. Aumenta anche la frequenza della Gpu Adreno 330 che sale a 578 MHz. Nel caso dell’Htc One (M8) distribuito sul mercato italiano, il chipset è nella versione MSM8974AB, con quattro core operanti a 2,3 GHz.

Htc One Pro 02

Il nuovo One ha evidenziato prestazioni molto elevate, tra le più alte mai registrate e inferiori solo a quelle del Samsung Galaxy S5 (il cui processore gira a 2,5 GHz). Il paragone con il pur ottimo Nexus 5 (dotato di Snapdragon 800 a 2,3 GHz) è impietoso. In attesa di poter confrontare le performance con altri dispositivi di ultima generazione, non possiamo che sottolineare come in tutti i test il vantaggio sullo Snapdragon 800 sia sensibile, sia nei test di sistema sia in quelli grafici.

Htc Sense, l’interfaccia utente della casa taiwanese per sistemi Android, è giunta alla versione 6.0 e introduce alcune interessanti novità . In primo luogo, offre un nuovo sistema di gestures, il Motion Launch, che permette di avviare alcune applicazioni direttamente dalla schermata di blocco; con uno swipe a destra si accede direttamente a BlinkFeed (l’aggregatore di notizie Htc), con uno verso il basso al controllo vocale e così via. Attualmente non è possibile personalizzare le applicazioni avviate, un limite non indifferente a nostro parere.

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La nuova Sense porta poi da due a tre il numero di pulsanti virtuali (back, home e app recenti) riallineandosi al modello “ufficiale” di Android; introduce una modalità  Non disturbare personalizzabile per silenziare le notifiche durante le riunioni o nelle ore notturne, e apporta delle piccole modifiche all’aspetto delle schermate, semplificando font ed elementi grafici.

Htc One Pro ControUna funzione software strettamente legata all’autonomia è la modalità  Extreme Power Saving che, a detta di Htc, ottimizza il consumo energetico permettendo allo smartphone di durare in stand-by sino a due settimane, e 15 ore con batteria al 5%. Si tratta essenzialmente di un profilo d’uso che disabilita connessioni, app in background non essenziali ed effetti grafici, riducendo al minimo le funzionalità  dell’apparato (telefono, Sms, email e calendario). Nelle nostre prove la batteria da 2.600 mAh ha dimostrato in ogni caso prestazioni più che adeguate: conduce a termine senza alcun problema una intensa giornata lavorativa senza necessità  di ricorrere all’Extreme Power Saving, e con un utilizzo medio non è difficile raggiungere le due giornate.

Nel complesso, siamo di fronte a un serio candidato al ruolo di miglior smartphone top di gamma di questa generazione. Se siete disposti a investire 700 euro per un telefono, pochi dispositivi attualmente hanno il potenziale necessario per rivaleggiare con l’Htc One (M8).
Simone Zanardi

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