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SARS CoV 2 o Coronavirus di Wuhan

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Nuovo coronavirus, lo strano caso del sito di Google per il “triage virtuale”

Alfonso Maruccia | 16 Marzo 2020

Google Servizi Web

Google avrebbe quasi pronto un sito utilizzabile dagli utenti per “scremare” i sintomi dell’infezione da COVID-19, dice Donald Trump. Neanche per sogno, risponde Google.

Donald Trump ne ha fatta un’altra delle sue: il presidente più gaffeur della storia degli Stati Uniti (e forse della storia mondiale) ha spacciato per quasi pronto su un sito (non) sviluppato da Google, e teoricamente utilizzabile dagli utenti per verificare i possibili sintomi di infezione da coronavirus Sars-CoV-2. Quasi tutto falso, ha confermato poi Google.

L’ennesima fake news dell’attuale inquilino della Casa Bianca parla di “1.700 ingegneri” di Mountain View affaccendati sul codice del sito in collaborazione con Washington, con l’obiettivo di fornire una sorta di triage virtuale indirizzando poi i casi sospetti verso lo screening propriamente detto con tanto di tampone per verificare la presenza di COVID-19.

Donald Trump, gaffe sul coronavirus

Come gran parte delle uscite pubbliche di Trump, anche in questo caso era tutto falso o quasi: Google ha confermato di non essere al lavoro sul sito, visto che il progetto è ancora parecchio in alto mare ed è gestito da Verily, società di ricerca di proprietà di Alphabet – cioè il conglomerato di cui Google è oggi una “semplice” (ancorché fondamentale) sussidiaria.

Il sito di pre-screening è ancora nelle prime fasi di sviluppo, ha detto Google, e di certo non ci sono “1.700” ingegneri di Mountain View impegnati nel progetto come pomposamente annunciato da Trump. L’idea è di effettuare i primi test sul campo nella Bay Area e poi, eventualmente, di espandere l’iniziativa in altre location.