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Office 365, Microsoft fa dietrofront sull’uso forzato di Bing

Alfonso Maruccia | 12 Febbraio 2020

Cloud Microsoft

Redmond ha deciso di non forzare più l’installazione dell’estensione per browser di Bing sui PC degli abbonati a Office 365. La funzionalità sarà “opt-in” – almeno per il momento.

Microsoft aveva deciso di obbligare gli abbonati a Office 365 a utilizzare Bing, engine che sarebbe divenuta l’opzione di ricerca principale (online e offline) tramite un’estensione obbligatoria installata sul browser Chrome. Dopo la pessima reazione dell’utenza, però, Redmond ha dovuto fare una sostanziale marcia indietro rispetto ai piani iniziali.

La corporation dice ora di essersi mossa in base al “feedback” ricevuto e alle preoccupazioni espresse in merito al modo in cui era stata pensata la novità, cambiando dunque i piani e annullando l’installazione automatica dell’estensione forza-Bing sui browser di terze parti con l’aggiornamento di febbraio di Office 365 ProPlus.

Logo Bing

Utenti e amministratori di sistema interessati a installare l’estensione, che dal punto di vista di Microsoft è uno strumento evidentemente utile a diffondere il suo concetto di Search onnicomprensivo e cloud-centrico, potranno procedere con un’azione volontaria (opt-in) direttamente dalla bacheca di controllo di Microsoft 365.

A causa del nuovo cambio di rotta deciso da Microsoft, l’estensione “Microsoft Search in Bing” non verrà più integrata nella versione 2002 di Office 365 ProPlus come invece inizialmente previsto. Una timeline aggiornata sul destino dell’add-on verrà altresì pubblicata nel corso delle prossime settimane.