Prime Video raddoppia la pubblicità: ora fino a 6 minuti ogni ora di visione
Amazon ha silenziosamente aumentato il carico pubblicitario su Prime Video, portandolo fino a 6 minuti all’ora. Un incremento significativo rispetto ai 2-3,5 minuti per ora introdotti inizialmente con il debutto degli spot pubblicitari nel gennaio 2024. La mossa segnala un cambio di passo per il colosso dell’e-commerce, che punta con decisione al mercato dello streaming supportato da pubblicità, un settore in rapida crescita.
Quando Amazon introdusse la pubblicità su Prime Video, assicurò agli utenti un “carico pubblicitario molto leggero” e l’assenza di interruzioni a metà dei contenuti. Una promessa che contribuì a placare le critiche. Questo soprattutto dopo che venne annunciato un costo aggiuntivo di 1,99 euro al mese per chi volesse evitare completamente gli spot.
Ora, però, il raddoppio degli annunci rappresenta un allontanamento da quella linea iniziale. Sebbene Prime Video mantenga ancora una quantità di pubblicità inferiore rispetto alla TV tradizionale – dove gli spot possono arrivare fino a 16 minuti all’ora – l’aumento non è passato inosservato. Sempre più utenti stanno manifestando il loro malcontento online, segnalando una crescente frustrazione per l’esperienza d’uso.
Secondo quanto riportato da AdWeek, l’aumento degli spot è stato notato dagli acquirenti di spazi pubblicitari, che osservano come Amazon stia ampliando gradualmente il proprio inventario pubblicitario. A maggio 2025, l’azienda ha dichiarato oltre 130 milioni di utenti statunitensi nel piano supportato da pubblicità, in crescita rispetto ai 115 milioni del 2024.
L’obiettivo è chiaro: aumentare i ricavi per sostenere i costi crescenti dei contenuti e ridurre la dipendenza dai soli abbonamenti.
Nonostante il successo iniziale, resta un punto interrogativo: fino a che punto gli utenti saranno disposti a tollerare l’aumento delle interruzioni?
Amazon sembra puntare tutto sulla forza del proprio ecosistema Prime e sulla vastità della libreria di contenuti per mantenere alto l’interesse, ma dovrà muoversi con cautela. In un mercato dello streaming sempre più affollato, la qualità dell’esperienza utente resta un fattore critico per la fidelizzazione.