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Ecco quali lavori possono sparire con l'intelligenza artificiale

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Ecco quali lavori possono sparire con l’intelligenza artificiale

Andrea Sanna | 17 Gennaio 2024

IA intelligenza artificiale

Secondo il Fmi possono essere diversi i lavori a sparire con l’intelligenza artificiale Ecco di quali parliamo

Quali sono i lavori che possono sparire con l‘Intelligenza artificiale? Il Fmi lancia l’allarme. Scopriamo insieme cosa è emerso!

L’intelligenza artificiale sui lavori

Inutile girarci intorno! L’intelligenza artificiale avrà un ruolo sempre più importante nella società e via via sta rivoluzionando l’economia di tutto il mondo. A rischio potrebbero esserci diversi lavori.

Soffermandoci su alcuni dati, ben il 40% nelle economie emergenti di Cina, India e Brasile, al 26% in quei Paesi a basso reddito. E si arriva fino al 60% nelle economie più avanzate di Europa e USA. Tra l’altro l’intelligenza artificiale non farà altro che aumentare le ineguaglianze sociali e aumentarne il divario tra Paesi ricchi e poveri.

Il Fmi (ovvero il Fondo monetario internazionale ha in qualche modo lanciato l’allarme e posto l’attenzione su questo aspetto. Nello studio in questione la comunità internazionale è stata messa in guardia dai pericoli legati all’imminente sviluppo dell’intelligenza artificiale. Serve agire in fretta per poter in qualche modo assorbire al meglio l’impatto che le tecnologie a venire avranno sulle varie categorie, specie le più vulnerabili. Quindi in altre parole: molti lavori rischiano di scomparire a causa dell’IA.

Ma quali sono le mansioni che potrebbero subire una simile ripercussione dall’intelligenza artificiale? Si parla di mansioni come operatori del telemarketing o call center, ma anche lavapiatti e artisti. Mentre sarebbero al sicuro medici, chirurghi e avvocati. Questi infatti, a differenza dei primi, possono beneficiare e sfruttare l’IA.

Kristalina Georgieva, direttrice del Fmi, ha voluto dire la sua riguardo questo aspetto:

 “Circa la metà dei posti di lavoro nel cui ambito agisce l’IA possono trarre grandi benefici in termini di crescita della produttività. Ma per l’altra metà le applicazioni legate all’intelligenza artificiale potrebbero di fatto sostituire le mansioni attualmente svolte dagli umani. Con l’effetto di ridurre la domanda di lavoro e di portare a salari più bassi e a una riduzione delle assunzioni. E nei casi più estremi – l’allarme della numero uno dell’istituto di Washington Georgieva – alcuni di questi lavori potrebbe scomparire del tutto”.

Sempre nel rapporto in questione si sottolinea come i Paesi abbiano modo di scegliere e definire i diritti di proprietà dell’intelligenza artificiale, le politiche redistributive e fiscali. Queste dunque avranno un impatto su reddito e ricchezza.

Secondo la direttrice quindi è necessario mettere in campo delle reti di sicurezza sociale omnicomprensive per poter offrire dei programmi di riqualificazione professionale per i lavoratori più vulnerabili”. Così facendo si potrebbe avere una transizione per un’intelligenza artificiale che sia più inclusiva. Vedremo quindi se questi aspetti verranno messi a punto.