Con l’Ordinanza numero 10/2020 pubblicata sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Domenico Arcuri ha stipulato il contratto per la fornitura della app mobile che verrà usata per tracciare il contagio del SARS-CoV-2 in Italia. La app si chiama Immuni, è sviluppata dalla società milanese Bending Spoons e sembra avere tutti i requisiti necessari in quanto a costi, rispetto della privacy e raccolta dati per il tracciamento.
Immuni utilizzerà un sistema di contact tracing basato su connessioni Bluetooth, permettendo di tenere traccia delle persone con cui entra in contatto l’utente con sufficiente precisione (1 metro circa) e garantendo l’anonimato senza necessità di ricorrere alla geolocalizzazione dello smartphone. La app includerà anche un “diario clinico” in cui indicare il proprio stato di salute con eventuali sintomi e dati personali.
Bending Spoons fornirà la app con “licenza d’uso aperta, gratuita e perpetua”, e aiuterà le autorità nazionali a far partire il sistema con gli sviluppi informatici necessari. L’azienda fa parte del Pepp-Pt (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing), un consorzio che include 130 scienziati e 32 società ed è impegnato a realizzare un sistema di contact tracing rispettoso della privacy.
L’uso di Immuni sarà del tutto volontario, e la app milanese ha vinto una gara di selezione a cui hanno partecipato 300 diverse proposte alternative. Il sistema di contact tracing italiano verrà testato prima in alcune regioni “pilota” (presumibilmente quelle maggiormente colpite dal COVID-19 come la Lombardia), mentre per il prossimo futuro Arcuri spera in un’adozione “massiccia” (e sempre volontaria) da parte dei cittadini in tutto il paese. Con la speranza di non dover dare ragione una volta di troppo a Edward Snowden.