Il team Joint Criminal Opioid and Darknet Enforcement (JCODE) del Dipartimento di Giustizia USA, FBI ed Europol hanno colpito il traffico di sostanze stupefacenti online nell’ambito dell’Operazione DisrupTor. Un’azione di contrasto che ha portato a quasi duecento arresti, centinaia di chilogrammi di droga sequestrati e svariati milioni di dollari sottratti ai cyber-criminali attivi nella Darknet di TOR.
Il Dark Web, luogo ben poco misterioso che ospita servizi Web legittimi ma anche operazioni e traffici illegali protetti dall’anonimato, era l’ambiente di lavoro scelto dai criminali acciuffati da FBI ed Europol in giro per il mondo. L’Operazione DisrupTor ha richiesto nove mesi di lavoro investigativo, ed è partita dal sequestro del marketplace noto come Wall Street Market (WSM) nel maggio del 2019.
Le informazioni recuperate dai server di WSM e dai suoi 1,5 milioni di clienti hanno permesso alle forze dell’ordine di individuare e arrestare 179 diversi soggetti, 121 dei quali presenti negli Stati Uniti, 42 in Germania, 8 nei Paesi Bassi, 4 nel Regno Unito, 3 in Austria e uno in Svezia.
Durante l’operazione sono stati rinvenuti 500 chilogrammi di droghe (cocaina, eroina, metanfetamine, ecstasy, MDMA), 274 dei quali solo negli Stati Uniti. Il denaro sequestrato ammonta a $6,5 milioni, in moneta reale o anche in criptomonete.
DisrupTor è una di quelle operazioni di alto profilo sul genere di quella che ha affondato il famigerato marketplace Silk Road, periodicamente indicate dalle autorità come esempio del fatto che nemmeno la Darknet è in grado di contravvenire alla regola aurea “il crimine non paga”. Non importa dove vanno a nascondersi i criminali, ha spiegato il direttore dell’FBI Christopher Wray in una conferenza stampa, gli agenti federali saranno sempre pronti a dar loro la caccia. Fuori e dentro la Darknet.