Ransomware

Security

Ospedali chiusi per colpa dei ransomware

Alfonso Maruccia | 2 Ottobre 2019

Sicurezza

L’epidemia dei ransomware continua a mietere vittime eccellenti, con dieci diversi ospedali (negli USA e in Australia) alle prese con […]

L’epidemia dei ransomware continua a mietere vittime eccellenti, con dieci diversi ospedali (negli USA e in Australia) alle prese con un’infezione in grado di mettere a rischio la salute e la sicurezza dei pazienti.

I ransomware sono una piaga che non cessa di causare problemi in tutto il mondo, i malware cripta-file hanno praticamente raggiunto qualsiasi tipo di dispositivo elettronico mentre quando si tratta di PC, il danno provocato da un’infezione a base di ransomware può essere tale da mettere a rischio la sicurezza “fisica” delle persone.

Oltre alle infrastrutture cittadine, alle aziende e ai PC in ogni angolo del globo, uno dei obiettivi più preoccupanti dei ransomware è quello degli ospedali: WannaCry aveva già provveduto a generare il panico in tal senso, e ora arriva la notizia di due nuove gravi infezioni informatiche che hanno preso di mira diversi nosocomi negli Stati Uniti e in Australia.

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I tre ospedali statunitensi colpiti da un ignoto esemplare di ransomware si trovano tutti in Alabama, e fanno riferimento al DCH Health System: stando alle comunicazioni ufficiali, ignoti criminali stanno “limitando la capacità” degli ospedali infetti di usare i sistemi informatici. Le strutture sono entrate in modalità di emergenza, garantendo l’accesso alle cure solo ai pazienti in condizioni più gravi e spendendo in altre strutture gli altri.

Altrettanto grave sembra poi essere l’incidente che ha coinvolto sette diversi ospedali nelle regioni di Gippsland e Victoria, in Australia, con un ignoto ransomware “infiltrato” nei sistemi informatici inclusi quelli necessari alla gestione finanziaria. I sistemi infetti sono stati isolati e disconnessi nel tentativo di bloccare il proliferare del malware, le operazioni chirurgiche sono state rimandate mentre gli esperti stimano che ci vorranno settimane per ripristinare il normale funzionamento delle strutture.

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