Valorant è il nuovo FPS multiplayer free-to-play in arrivo da Riot Games, studio specializzato in MMO e esport (League of Legends) che, per l’occasione, ha deciso di calcare la mano nel contrasto all’azione guastatrice dei cheater. Il gioco usa un nuovo sistema anti-cheat chiamato Vanguard, ma la tecnologia è finita sotto processo prima ancora dell’arrivo della beta pubblica di Valorant.
Vanguard rappresenta un grave rischio per la sicurezza di Windows, dicono i critici, perché si tratta di un software progettato per girare nel Ring 0. Vale a dire con gli stessi privilegi di accesso del kernel del sistema operativo. Un bug all’interno di Vanguard potrebbe quindi mettere a repentaglio il funzionamento dell’intero OS.
Riot Games ha risposto alle critiche approfondendo il funzionamento e la “filosofia” che anima l’iniziativa Vanguard, promettendo altresì di aumentare le “taglie” pagate agli sviluppatori in grado di individuare e comunicare la presenza di un bug nel codice del sistema anti-cheat.
A ulteriore riprova del fatto che lo sviluppatore statunitense intende ridurre al minimo la presenza di “bari” nelle partite di Valorant pur nel rispetto delle esigenze dell’utenza, in questi giorni è arrivata l’ennesima comunicazione sulle novità in arrivo per Vanguard.
Il software anti-cheat include ora un’icona nell’Area di Notifica che permette agli utenti di disabilitare il suo funzionamento in ogni momento, ed è altresì possibile disinstallare in maniera permanente il programma. Senza la presenza di Vanguard in memoria, avverte comunque Riot Games, Valorant non potrà avviarsi. In seguito alla disinstallazione, Vanguard verrà reinstallato all’avvio successivo di Valorant.