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Ubisoft e Capcom, le vittime videoludiche del ransomware

Alfonso Maruccia | 9 Novembre 2020

Capcom Gaming Ransomware Sicurezza Ubisoft

Le gang cyber-criminali del ransomware hanno preso di mira le software house videoludiche Ubisoft e Capcom. Già compromessi centinaia di gigabyte di dati.

I criminali del ransomware non hanno predilezioni particolari quando si tratta di violare i network aziendali, ma un paio di attacchi avvenuti di recente hanno riguardato protagonisti dello stesso settore videoludico. I malware cripta-file hanno infatti colpito (e affondato) Ubisoft e Capcom, sono penetrati nei sistemi compromessi e hanno a quanto pare rubato una gran quantità di dati sensibili o riservati.

La prima vittima videoludica del ransomware è Ubisoft, colosso del gaming che si è visto “soffiare” il codice sorgente di Watch Dogs Legion. Piuttosto ironicamente, un gioco basato sull’hacking è stato hackerato con il furto di 560 gigabyte di dati da parte del ransomware Egregor. Ora il mega-pacco è in via di distribuzione su diversi tracker BitTorrent privati, segno del fatto che Ubisoft non ha pagato il riscatto richiesto dai criminali.

La disponibilità del codice sorgente, degli asset e del materiale riservato di Watch Dogs Legion potrebbe favorire la proliferazione dei mod non autorizzati, degli hack o anche delle versioni pirata del gioco in grado di bypassare le tecnologie DRM usate da Ubisoft. Per ora, la corporation dice di essere impegnata a investigare un “potenziale incidente di sicurezza dei dati”.

Un po’ più trasparente si è dimostrata invece Capcom, corporation nipponica che ha contribuito a fare la storia del business videoludico. E che ora ha subito un “accesso non autorizzato” al network interno risalente al 2 novembre scorso. Alcuni servizi sono stati interrotti per procedere alla bonifica, e Capcom rassicura sul fatto che i dati dei clienti non sarebbero stati colpiti.

Secondo fonti esterne, il ransomware Ragnar Locker avrebbe fatto invece parecchi danni rubando 1 terabyte di informazioni con account bancari, budget, proprietà intellettuali, e-mail aziendali e altri dati sensibili o confidenziali. Se Capcom deciderà di non accordarsi per il pagamento di un riscatto, minacciano quelli di Rackar Locker, tutti i dati trafugati verranno distribuiti pubblicamente oppure venduti all’asta nell’underground telematico.