Linux

Come sviluppare applicazioni Web con l’Open Source

| 16 Giugno 2014

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SeleniumHq, quando il browser collauda i siti per noi Qualunque ambiente di progettazione e verifica si usi, nello sviluppo di […]

SeleniumHq, quando il browser
collauda i siti per noi

Qualunque ambiente di progettazione e verifica si usi, nello sviluppo di applicazioni Web prima o poi si devono fare i conti con un ostacolo insormontabile: il software funziona davvero solo se e quando, girando nel browser dell’utente finale, reagisce correttamente alle azioni di quest’ultimo. Questo significa che non c’è scampo a prove manuali, noiosissime e interminabili, in cui si fare clic su tutti i link e pulsanti possibili per controllare cosa succederà ? Fortunatamente no.

Il collaudo di alcune azioni o casi limite non può che essere manuale, ma la maggioranza di certe interazioni può essere verificata automaticamente con strumenti Open Source come SeleniumHq. La sua tecnologia, già  integrata in molti browser, permette di controllare le loro azioni da codice scritto in molti altri linguaggi. In altre parole, SeleniumHq permette di scrivere programmi che “facciano clic” o scelgano in sequenza tutte le voci di un menu Html tramite browser, proprio come se un essere umano lo avesse lanciato e usato manualmente nello stesso modo nel suo desktop.

Sempre grazie a SeleniumHq quei programmi possono verificare cosa è accaduto nel browser in risposta a una certa azione e segnalare qualsiasi discordanza con i risultati attesi. In questo modo si possono sia verificare le interfacce Web di un’applicazione prima di rilasciarla, sia velocizzare la soluzione di bachi segnalati dagli utenti: se una certa sequenza di clic manda in tilt un sito, la si può far ripetere a SeleniumHq su varie combinazioni di codice finché non si trova quella giusta.

04_smartgwt

Le due applicazioni, o meglio i modi più promettenti al momento per utilizzare Gwt potrebbero essere SmartClient e SmartGwt. Il primo è una piattaforma che, in parole povere, permette di sviluppare sia il lato server sia quello client di una applicazione Web in sincronia. SmartClient genera automaticamente gran parte dell’interfaccia grafica (anche per terminali mobili!), a partire da dichiarazioni di quali strutture dati vanno usate e di come l’utente può leggerle o modificarle. SmartGwt (nell’immagine qui sopra), dal canto suo, è proprio quel che il suo nome suggerisce: una interfaccia di programmazione con cui usare le tecnologie Gwt e SmartClient in maniera integrata.

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