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Utilizzare Lvm in Linux

Dario Orlandi | 27 Giugno 2014

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Lvm è l’acronimo di Logical Volume Manager e indica l’implementazione Linux di una tecnologia quasi omonima (Logical Volume Management) che […]

Lvm è l’acronimo di Logical Volume Manager e indica l’implementazione Linux di una tecnologia quasi omonima (Logical Volume Management) che permette di rendere più potente e flessibile la gestione dello storage. La sua funzione principale è quella di interporre uno strato software tra le unità  fisiche, ovvero gli hard disk, e la ripartizione logica dello spazio di memorizzazione, cioè le unità  accessibili dal sistema operativo. Grazie a questo livello intermedio si possono disaccoppiare le due entità  e ottenere una flessibilità  di configurazione molto superiore: per esempio, si possono assegnare più dischi a una stessa unità  logica, impostare la ridondanza o lo striping, aumentare lo spazio dedicato a ogni partizione secondo necessità  e molto altro ancora. Quasi tutte le ultime versioni delle principali distribuzioni Linux supportano Lvm, ma solo in pochissimi casi lo utilizzano per default. Per gestire tutto lo storage tramite Lvm, comprese le unità  di sistema, la soluzione più semplice è una nuova installazione del sistema operativo; in ogni caso, sarà  necessario disporre di almeno una piccola partizione di tipo tradizionale, poiché il Bios dovrà  potervi accedere per avviare il boot. Se invece si vuole passare a Lvm soltanto per le unità  dedicate allo storage, è possibile attivarlo in qualsiasi momento: vediamo come, usando Ubuntu 12.10.

Aprite Ubuntu Software Center e scrivete Lvm nel campo di ricerca, a destra. Selezionate poi l’elemento Logical Volume Management nell’elenco dei risultati e fate clic sul pulsante Installa per avviare il download e l’installazione. Una volta conclusa questa procedura, chiudete Software Center e richiamate Gestione Volumi Logici, tramite il Dash.

L’applicazione di gestione è piuttosto intuitiva, ma è opportuno muoversi sempre con estrema cautela poiché si sta lavorando con i dati memorizzati sull’hard disk. L’elenco Entità  non inizializzate mostra i dischi e le partizioni riconosciuti dal sistema, compresi quelli attivi: di solito il disco di sistema di Ubuntu è quello indicato con /dev/sda/, e contiene tre partizioni di cui una dedicata allo swap. Selezionate un disco o una partizione vuota nell’elenco di sinistra, e inizializzatelo facendo clic sul pulsante Inizializza Entità , in basso. Confermate la volontà  di inizializzare il disco, con un clic su nella finestra di dialogo successiva. Il programma propone di creare una singola partizione per indirizzare tutto lo spazio presente sul disco: nella maggior parte dei casi si può tranquillamente accettare il consiglio.

Per creare un’unità  Lvm, fate clic su Crea nuovo Gruppo di Volumi: nella finestra successiva basta inserire un nome per il gruppo e controllare le altre impostazioni, che possono essere lasciate ai valori di default. Selezionate la Visualizzazione logica del gruppo appena creato, e fate clic sul pulsante Crea nuovo Volume Logico. Si aprirà  una finestra di dialogo che permetterà  di specificare il nome del volume, la sua tipologia (Lineare, Mirrored o Striped) e la sua dimensione. Potrete anche specificare il file system da utilizzare e il punto di montaggio. Se lo spazio dovesse esaurirsi, basterà  installare un nuovo hard disk, inizializzarlo, aggiungerlo al gruppo volumi e aumentare la dimensione del volume logico.

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