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Test: Visual Studio 2013 update 2

Redazione | 8 Luglio 2014

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Universalizzare un progetto esistente Fra le voci di menu contestuale di un progetto creato in precedenza, per esempio destinato a […]

Universalizzare un progetto esistente

Fra le voci di menu contestuale di un progetto creato in precedenza, per esempio destinato a Windows 81, appare una voce “Add Windows Phone 8.1”. Un clic e Visual Studio provvede a creare un progetto parallelo per l’altro sistema operativo e un progetto condiviso.
Se si aggiunge il supporto per Windows Phone 8.1 a un’applicazione desktop, avremo la creazione di uno scheletro completo di interfaccia per il telefono, ma solo per quello che riguarda la struttura applicativa, cioè l’insieme dei file necessari per un’interfaccia utente, come App.xaml e MainPage.xaml, oltre a tutta l’infrastruttura di Properties, References e Assets.

L’interfaccia creata automaticamente è vuota e starà  a noi trasportare il codice Xaml di descrizione dell’interfaccia con i dovuti aggiustamenti. Parimenti vuoto è il progetto condiviso, ma basta spostare col mouse le parti condivisibili – per esempio le cartelle Common e DataModel – e cancellarle dal progetto originario, per ristrutturare l’applicazione senza perdere un secondo in porting. Visual Studio provvede a aggiornare i riferimenti e possiamo eseguire il codice originario senza alcun intervento.

visual studio runnerOra C# diventa nativo

Un’altra novità  dell’ultima release di Visual Studio è il supporto, in beta, per una funzionalità  chiamata .net native, che migliorerà  del 60% il tempo di avvio delle applicazioni Windows Store. È uno stadio di compilazione che trasforma in codice nativo il codice intermedio di un’applicazione scritta in C#. L’ambiente di compilazione e link produce una versione nativa delle funzioni del framework. Il risultato è un eseguibile binario che non ha dipendenze da .net, pur godendo dell’affidabilità  propria del codice managed. Quello che è interessante è il momento in cui il codice viene compilato nativamente. Gli sviluppatori continueranno a creare il codice usando la macchina virtuale e a inviare allo Store pacchetti in linguaggio intermedio Msil. La compilazione avverrà  al momento di scaricare l’applicazione e installarla, quindi in modo trasparente allo sviluppatore.

Conclusioni

Non ci soffermiamo qui su altre novità  importanti, ma di nicchia, come una prima release di .net native (di cui abbiamo parlato nel box nella pagina precedente), una complessa tecnologia di compilazione trasparente che permette di utilizzare C++ con la stessa produttività  del C# ; tralasciamo anche la versione 1.0 di TypeScript, un linguaggio derivato da JavaScript con l’aggiunta della tipizzazione delle variabili e l’aggiornamento di Team Foundation Server.

L’unificazione della piattaforma Windows è un passo importante, da cui gli sviluppatori hanno indubbiamente molto da guadagnare. Microsoft ha anche compiuto sforzi notevoli per preparare un facile percorso di evoluzione verso Windows Phone 8.1 per chi sta già  sviluppando applicazioni destinate a Windows Store. Per chi ancora è riluttante ad abbandonare il fido Visual Basic 6, suona decisamente la campana, così come suona da un pezzo per Windows XP. Chi sviluppa con Windows Forms può ancora contare sul supporto per la sua nicchia, che secondo Microsoft ha un futuro assicurato nella versione 9 di Windows e, forse, anche nelle successive edizioni. Occorre però considerare se vale la pena di superare la curva di apprendimento e cominciare a traslocare in un territorio più ampio, dove il numero di device che si possono raggiungere si moltiplica per qualche ordine di grandezza.
Michele Costabile

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