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Cyberpunk 2077

Videogame

Cyberpunk 2077: class action, bug e ransomware mobile

Alfonso Maruccia | 22 Dicembre 2020

CD Projekt Gaming Mercato Sicurezza

La triste avventura di mercato di Cyberpunk 2077 continua tra possibili class action, bug con i salvataggi e ransomware per gadget mobile.

Il lancio di Cyberpunk 2077 è stato a dir poco disastroso, il gioco è oggettivamente incompleto nelle versioni per console di ottava generazione e anche su PC il numero di bug e problemi sperimentati dagli utenti è a dir poco imbarazzante. E il peggio, a quanto pare, deve ancora venire soprattutto per CD Projekt RED.

Lo studio polacco si era guadagnato la fiducia degli utenti con la serie fantasy Witcher e lo store DRM-free GOG.com, ma Cyberpunk 2077 ha sostanzialmente bruciato la reputazione dell’azienda in maniera forse irreparabile. Lo stato incompleto dello sviluppo ha fatto infuriare non solo i giocatori, ma anche gli investitori e già sono in vista un paio di class action contro il presunto abuso da parte della corporation a scopo di profitto finanziario.

Anche la versione PC di Cyberpunk 2077, che in teoria dovrebbe essere la più stabile e quella meglio performante soprattutto su hardware recente, non è esente da problemi anche molto gravi. Ultimo di una lunga serie: il rischio di corrompere in maniera irreparabile i salvataggi se si esagera col farming di oggetti in-game, con il conseguente obbligo di ricominciare il gioco con un nuovo personaggio.

Di Cyberpunk 2077 si parla oramai da settimane, e spesso in maniera non positiva, ma per i cyber-criminali l’importante è che se ne pari comunque. Una campagna malevola sfrutta il nome dell’RPG di CD Projekt (che ha comunque venduto milioni di copie in pochissimo tempo) per distribuire il ransomware CoderWare, variante del già noto BlackKingdom progettata per compromettere e sequestrare i dispositivi Android. La versione mobile di Cyberpunk 2077 è ovviamente un bluff.