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Hall of Fame dei videogiochi, The Strong

Videogame

Mortal Kombat, Solitario e Super Mario Kart nel museo USA dei videogiochi

Alfonso Maruccia | 3 Maggio 2019

Gaming

Il National Museum of Play ha dato il benvenuto a quattro nuovi classici videoludici nella sua Hall of Fame. Titoli […]

Il National Museum of Play ha dato il benvenuto a quattro nuovi classici videoludici nella sua Hall of Fame. Titoli che hanno fatto letteralmente la storia, e possono essere giocati nella loro versione originale dalle parti di Rochester, nello stato di New York.

Come ogni anno, anche nel 2019 The Strong ha riconosciuto quattro videogiochi per la loro popolarità, il successo presso il pubblico e l’influenza che hanno avuto sulle generazioni videoludiche successive. Quattro esperienze molto diverse tra loro, che il National Museum of Play statunitense preserverà in forma originale nella sua Hall of Fame (espressione inglese dalla traduzione a dir poco ardua) permettendo ai visitatori di interagirvi in maniera diretta.

La classe 2019 dei videogiochi più importanti di tutti i tempi per The Strong include Colossal Cave Adventure, seminale avventura testuale uscita nel 1976 in cui la fantasia del giocatore occupava il posto della grafica – totalmente assente – e si procedeva fornendo indicazioni dirette tramite il parser testuale integrato. Un autentico caposaldo dei videogiochi che ha aperto la strada ai vari Zork e, molti anni dopo, alle avventure grafiche propriamente dette.

Un altro punto fermo del videoludo moderno accolto dal museo statunitense è poi Microsoft Solitaire, il classico solitario che ha fatto parte integrante delle applicazioni native di Windows dal 1990 (Windows 3.0) al 2012, anno del debutto di Windows 8 e della discutibile Solitaire Collection. Un “passatempo” installato su oltre un miliardo di computer, stima The Strong, che ha contribuito ad allietare i tempi morti (o a far regredire gli indici di produttività) di un numero sterminato di impiegati e dipendenti aziendali.

Un’altra eccellenza dei videogiochi immortalata dalla Hall of Fame di The Strong è poi Mortal Kombat, il primo, storico picchiaduro a incontri che nel 1992 ha imposto gli sprite digitalizzati di attori (e artisti marziali) in carne e ossa, ha scatenato polemiche senza fine e ha dato il là a una saga che ancora oggi rappresenta l’apice dello splatter in grafica di sintesi e degli scontri “per adulti” in Rete o altrove.

Molto più adatto al pubblico giovanile è infine Super Mario Kart, primo capitolo della pluripremiata saga Nintendo che nel 1992 – su Super Nintendo – ha inaugurato un intero sottogenere (quello della corsa su go-kart), dando origine a un franchise ancora popolarissimo e sempre intimamente legato al destino tecnologico e commerciale delle console Nintendo. Super Mario Kart ha avuto il merito di imporsi come esperienza “sociale” adatta a giocatori di ogni età e livello di abilità, suggerisce The Strong, con vendite che superano – per tutti i giochi della saga – i 100 milioni di unità.