Meglio tardi che mai. Questo proverbio è perfetto per descrivere la vicenda che riguarda Microsoft e lo sviluppatore Keivan Beigi. A distanza di oltre 10 giorni dall’annuncio del Windows Package Manager (WinGet), avvenuto durante la conferenza Build 2020, l’azienda di Redmond ha finalmente ringraziato l’autore del tool AppGet, da cui WinGet è stato “copiato”.
WinGet nasce, AppGet muore
WinGet è un tool a riga di comando che semplifica la ricerca e l’installazione delle app Windows 10. Al momento è disponibile la versione 0.1 per gli iscritti al programma Windows Insider (la versione 1.0 è attesa per maggio 2021). Il client viene distribuito tramite App Installer (Microsoft Store). Il codice sorgente è stato pubblicato su GitHub, in quanto è open source.
Lo sviluppatore Keivan Beigi ha scritto un post sul blog personale per annunciare la morte di AppGet. Il tool non verrà più aggiornato a partire dal 1 agosto 2020. Per quale motivo? Il funzionamento di WinGet è simile a quello di AppGet. Essendo open source, Microsoft poteva riutilizzare il codice e aggiungere altre funzionalità. Ma Beigi credeva di meritare almeno un ringraziamento per il suo lavoro, cosa che Microsoft ha fatto solo a fine maggio.
Lo sviluppatore di AppGet era stato contattato dal Group Program Manager Andrew Clinik quasi un anno fa. Microsoft voleva parlare con Beigi del suo progetto, quindi è avvenuto un incontro a Vancouver. Successivamente il manager aveva proposto un lavoro a tempo pieno e Beigi ha sostenuto vari colloqui presso la sede di Redmond. Lo sviluppatore non ha avuto più notizie fino al giorno precedente la Build 2020, quando ha ricevuto un’email che preannunciava il lancio di WinGet.
Con stupore, Beigi ha notato che il package manager è praticamente identico ad AppGet, ma Microsoft ha solo inserito un cenno al tool nel post pubblicato sul blog dedicato agli sviluppatori. Con un leggero ritardo, il manager ha finalmente ringraziato Beigi e indicato le caratteristiche di AppGet che sono state incluse in WinGet.