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Microstock: come guadagnare con le vostre foto

Redazione | 29 Luglio 2014

Fotografia

Che foto potete vendere? La risposta è semplice: di tutto (o quasi). Il bello dei siti di microstock è proprio […]

Che foto potete vendere?

La risposta è semplice: di tutto (o quasi). Il bello dei siti di microstock è proprio questo. Non ci sono particolari vincoli, l’unico aspetto da rispettare è avere i pieni diritti non solo sulla proprietà  della foto (ovvero essere noi stessi gli autori delle fotografie), ma avere anche i diritti sui soggetti ripresi, in particolare se nella foto compaiono persone o costruzioni ed edifici coperti da qualche diritto d’autore. In tal caso sarà  obbligatorio allegare una liberatoria che attesti la regolarità  dello scatto. A parte questo vi potrete sbizzarrire proponendo le vostre migliori immagini realizzate in vacanza, o quelle scattate durante una gita o un evento sportivo. Si possono inviare paesaggi, macro, ritratti, reportage, notturni, oggetti, still life, foto di concetto e qualunque altro tipo di immagine. Ovviamente proporre duemila fotografie non significa per forza essere certi di vendite altrettanto numerose.

Microstock licenzeCome in ogni settore di business occorre presentare prodotti che suscitino l’interesse di un possibile acquirente. Le foto di vacanze, ad esempio, funzionano sempre abbastanza bene perché possono essere utilizzate per la realizzazione di opuscoli o pubblicazioni inerenti al luogo ripreso. La food photography è un altro settore molto richiesto nei microstock. In questo caso dovrete proporre qualcosa di qualità  davvero elevata: vi scontrerete con migliaia di foto simili già  caricate e disponibili. Per avere qualche ragionevole possibilità  di successo, le vostre foto devono essere migliori o, quanto meno, allo stesso livello delle altre.

I settori però che offrono i guadagni più evidenti sono quelli relativi a nicchie poco coperte da fotografie specifiche. Se riuscite a scoprire la “giusta” nicchia, magari sfruttando la vostra passione per un campo specifico, potreste raggiungere livelli di vendita molto interessanti.

Le immagini già  presenti nei database arrivano da fotografi di tutto il mondo e per questo hanno una qualità  mediamente molto elevata, anche se prodotte da semplici fotoamatori. Dovrete quindi curare la qualità  di ogni singola immagine proposta. Non vi basterà  proporre foto non mosse e bene a fuoco, ma anche l’esposizione, la correzione dei colori e il rumore devono essere perfettamente bilanciati. L’ultimo consiglio, infine, è quello di offrire una serie di foto, con un giusto anticipo sui tempi, che si occupino di eventi particolari. Se riuscite a inserire nel vostro portfolio immagini relative ad Halloween circa un mese prima della fine di ottobre, avrete la quasi assoluta certezza che qualche propria foto sull’argomento sarà  scelta. Così anche nel caso di eventi sportivi o altre festività . Fotografare qualcosa a tema in anticipo fornisce sempre risultati apprezzabili e ripaga della fatica.

Come iniziare a vendere

Fin qui sembra tutto piuttosto facile. Si guadagna poco, ma se si vendono molte immagini la cifra raccolta potrebbe diventare interessante. Se poi si ha a disposizione un buon archivio di fotografie papabili per essere messe in vendita, i giochi si fanno ancora più semplici. Ma prima di iniziare ci sono alcune problematicità  da superare.

Prima di tutto dovete scegliere su quale agenzia iniziare a caricare le proprie immagini. Naturalmente occorre preferire un sito in grado di garantire vendite con maggior facilità , per poter iniziare a vedere immediatamente qualche risultato. Per questo si possono consultare le schede dedicate alle principali agenzie di microstock in coda all’articolo, ma per partire si può scegliere quasi senza ombra di dubbio Shutterstock. Sebbene offra compensi tra i più bassi tra le agenzie di microstock, è quello che consente di vendere con maggior facilità . Per questo motivo è tra i siti che consigliamo per un primo approccio al mondo del microstock.

Una volta iscritti potrete accedere all’area “contributor”, ma inizialmente non potrete caricare le vostre fotografie. Per poterlo fare occorre superare un test di ammissione, che consiste nell’inviare un certo numero di immagini per una valutazione iniziale (o approvazione foto) delle vostre capacità  fotografiche. Per Shutterstock, nel dettaglio, si tratta di 10 immagini, ma altre agenzie possono chiederne in numero differente, mentre alcune accettano come “raccomandazione” il link al proprio portfolio già  presente su agenzie concorrenti. Altre ancora non richiedono test di approvazione.

Dovrete selezionare con cura le prime dieci foto da inviare per essere accettati come contributor di Shutterstock. Innanzitutto la richiesta minima prevede fotografie dal almeno 4 megapixel, quindi vanno presentate immagini in alta risoluzione e non sono ammesse interpolazioni per aumentare artificialmente la risoluzione. L’aspetto tecnico è essenziale: messa a fuoco, esposizione, contrasto, livello di rumore e bilanciamento cromatico devono essere inattaccabili. Anche se non avete intenzione di arricchirvi con le agenzie di microstock, può essere quindi un eccellente benchmark per valutare la vostra preparazione tecnico-artistica nella realizzazione di fotografie.

La scelta del soggetto è altrettanto importante. Dieci fotografie di bellissimi tramonti possono essere rifiutate per eccesso d’offerta. Le agenzie sono già  stracolme di immagini di questo tipo e proporre un proprio portfolio basato unicamente su questo genere di fotografie può essere una grande limitazione. Meglio se cercate di diversificare i contenuti, magari selezionando due o tre foto per tipo in modo da presentarvi come un fotografo in grado di abbracciare più settori fotografici.

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