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Telltale Games, licenziamento di massa e polemiche

Alfonso Maruccia | 26 Settembre 2018

Lo studio di sviluppo che ha reso popolare il format degli adventure game a episodi chiude i battenti, o ci va comunque molto vicino, perché non ha più fondi. Spediti improvvisamente a casa, gli ex-dipendenti si organizzano e avviano una class action.

Telltale Games sta per chiudere i battenti in modo piuttosto drammatico, con la stragrande maggioranza dei dipendenti mandati a casa senza alcuna giustificazione ufficiale e l’incertezza più totale sul futuro delle serie già in produzione. Lo sviluppatore videoludico che voleva rivitalizzare il genere adventure – e che almeno in parte ci è riuscito – sembra avere il destino segnato, e a quanto pare la ragione principale di questa svolta inaspettata non sono (soltanto) le scarse vendite dei giochi.

Nato nel 2004 per volere di alcuni ex-sviluppatori di LucasArts, Telltale si è in questi anni imposto come “lo” studio delle avventure grafiche a episodi, un format che ha potuto contare sull’utilizzo di licenze particolarmente invitanti come i grandi classici della succitata LucasArts (Sam & Max, Monkey Island) ma anche nomi noti dell’intrattenimento e del cinema come Game of Thrones, Jurassic Park, Back to the Future, Batman, The Walking Dead e tanti altri ancora.

Poi, la settimana scorsa, il fulmine a ciel sereno: lo studio ha licenziato il 90% dei suoi dipendenti senza alcun preavviso, mantenendo un numero limitato di impiegati (25) con lo scopo di assolvere agli obblighi contrattuali e infine chiudere definitivamente la baracca.

Dopo lo scompiglio iniziale e la reazione a dir poco sconcertata dei lavoratori interessati, in queste ore uno dei co-fondatori dello studio (Dan Connors) ha svelato quello che dovrebbe essere il motivo principale dietro la chiusura: l’ultima tornata di raccolta fondi per tenere a galla l’azienda si è rivelata un fallimento, con il principale supporter finanziario che si è sfilato all’ultimo momento lasciando Telltale con ben poca scelta sulle cose da fare.

Connors non identifica il finanziatore misterioso ma le fonti parlano dello studio di produzione cinematografica Lionsgate, in precedenza interessato a realizzare un nuovo format interattivo (questa volta a base di scene registrate dal vivo) prima di abbandonare del tutto l’idea.

Quale che sia la verità dietro la (quasi certa) chiusura di Telltale, alcuni impiegati non hanno mandato giù il trattamento ricevuto – mandati a casa senza preavviso e senza alcuna compensazione monetaria – e si sono ora organizzati per avviare una class action contro lo studio: stando alla legge californiana, dice la denuncia presentata da Vernie Roberts, Telltale avrebbe violato il WARN Act non rispettando l’obbligo di avvertire i dipendenti con un anticipo di 60 giorni prima di procedere a un licenziamento di massa come quello in oggetto.