WhatsApp e pubblicità: l’UE blocca l’arrivo degli annunci nell’app di messaggistica
Dopo anni di promesse di mantenere WhatsApp privo di pubblicità, Meta ha ufficialmente avviato l’inserimento degli annunci nella popolare app di messaggistica. Tuttavia, gli utenti dell’Unione Europea resteranno temporaneamente esclusi da questa trasformazione: l’UE ha infatti bloccato il lancio degli annunci pubblicitari almeno fino al 2026, citando forti preoccupazioni sulla privacy.
A partire da giugno 2025, gli utenti di WhatsApp in gran parte del mondo inizieranno a vedere annunci nella scheda “Aggiornamenti”, in particolare nella sezione “Stato”, simile alle Storie di Instagram. Qui, tra aggiornamenti di amici e contatti, compariranno contenuti sponsorizzati, segnando il primo grande passo di Meta verso la monetizzazione della piattaforma.
Meta ha rassicurato gli utenti sul fatto che le pubblicità non appariranno nelle chat, nei gruppi o nei messaggi privati, ma solo in spazi dedicati. Inoltre, sono state introdotte anche due nuove funzionalità: l’abbonamento ai canali e i canali sponsorizzati, entrambi pensati per supportare i creatori di contenuti.
L’UE dice no: niente pubblicità prima del 2026
La Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), responsabile della supervisione delle attività di Meta in Europa, ha annunciato che il lancio degli annunci in UE è stato rinviato fino al 2026. Questo ritardo è legato al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che impone standard rigorosi su come le aziende possono raccogliere e trattare i dati personali degli utenti.
Il DPC incontrerà WhatsApp e le altre autorità europee per valutare il nuovo modello pubblicitario prima di un’eventuale approvazione.
Gli annunci saranno personalizzati in base a informazioni “limitate”, come lingua, posizione approssimativa e interazioni con i canali. Se WhatsApp è collegato al Centro Account Meta, anche le preferenze pubblicitarie su Facebook e Instagram influenzeranno i contenuti mostrati.
Meta sottolinea che messaggi, chiamate e contenuti delle chat resteranno privati e crittografati. I numeri di telefono non saranno venduti o condivisi con inserzionisti, mantenendo una certa barriera tra la messaggistica personale e la pubblicità.
Nonostante le critiche, la spinta verso la monetizzazione sembra inevitabile. WhatsApp conta oltre 1,5 miliardi di utenti attivi ogni giorno, e con Meta che ha generato oltre 160 miliardi di dollari di ricavi pubblicitari lo scorso anno, l’app di messaggistica rappresenta un’enorme opportunità economica.