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L’UE indaga Meta per disinformazione sulle elezioni Europee

Martina Pedretti | 30 Aprile 2024

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La Commissione UE apre un’indagine contro Meta per possibili violazioni del Digital Services Act e per disinformazione sulle elezioni Europee

La Commissione UE apre un’indagine contro Meta per possibili violazioni del Digital Services Act

Secondo diversi rapporti, l’UE è pronta ad avviare un procedimento formale contro Meta, azienda proprietaria di Facebook e Instagram. Ma perché e cosa sta succedendo?

Come i più informati sapranno tra il 6 e il 9 giugno si terranno le elezioni europee del 2024, nei 27 Stati membri dell’Unione europea. La Commissione sostiene che i social legati a Meta non stia facendo abbastanza per contrastare la disinformazione russa prima delle Europee.

Infatti la Commissione Europea teme che il sistema di moderazione di Meta non sia abbastanza robusto da controbilanciare la potenziale proliferazione di notizie false e i tentativi di sopprimere il voto.

Il Financial Times ha riferito che molti funzionari erano particolarmente preoccupati per il modo in cui le piattaforme di Meta stanno gestendo gli sforzi della Russia per indebolire l’affluenza alle urne.

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Ora, l’Unione Europea attende una risposta da Meta entro un breve arco di tempo, precisamente “entro cinque giorni lavorativi“. L’avvio di questo procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare misure, incluse sanzioni provvisorie e dichiarazioni di non conformità.

Margrethe Vestager, la responsabile digitale dell’UE, ha espresso dubbi sulla sufficiente moderazione da parte di Meta e sulla mancanza di trasparenza nelle pratiche pubblicitarie e di moderazione dei contenuti.

Il Digital Services Act, in vigore dallo scorso anno, impone alle entità del web di cercare di contrastare i contenuti dannosi sulle loro piattaforme, minacciando multe fino al 6% del loro fatturato annuo globale. Per Meta, ciò potrebbe tradursi in una sanzione di circa 8 miliardi di euro.